Cronaca locale

«Il patto di legalità in altri 7 campi rom e sfruttatori espulsi»

A bilancio 280mila euro Iva esclusa: per la gestione delle aree autorizzate sarà indetta una pubblica gara Assunte tredici mediatrici

Il sindaco promuove il Patto di legalità e rilancia: «Dopo via Triboniano sarà esteso negli altri 7 campi regolari della città». Operazione approvata ieri dalla giunta e che partirà nei fatti l’1 febbraio. I nomadi dovranno impegnarsi a rispettare le regole igienico-sanitarie, mandare i figli a scuola, avere un lavoro e un reddito. In campo 280mila euro all’anno, ma niente riqualificazione o container come nel caso di Triboniano. In via Idro, Bonfadini, Martirano, Negrotto, Chiesa Rossa, Impastato e Novara - 875 rom complessivamente, non romeni ma bosniaci, macedoni, croati e sinti italiani - il Comune attraverso gara pubblica affiderà a un operatore sociale la gestione dei campi. In ogni area saranno presenti cinque volontari, col compito di controllare le infrastrutture e svolgere azioni di promozione sociale. Il Comune si avvarrà di 13 mediatrici culturali di origini rom e che già vivano in uno dei campi. «Il patto di legalità - spiega Letizia Moratti - è stato giudicato dalla Commissione europea come una delle migliori esperienze di integrazione, per questo abbiamo deciso di estenderlo anche agli altri campi. Continuiamo con la linea di accoglienza e rigore: ci saranno volontari ma anche forze di polizia per far rispettare le regole. E stiamo lavorando per poter applicare la direttiva Ue che impone a chi entra in città di dimostrare adeguati mezzi di sussistenza». Il sindaco ieri ha inoltre chiesto e concordato con il prefetto «l’immediata espulsione della gang che sfruttava i bambini sgominata qualche giorno fa, nel caso dovessero uscire dal carcere. Va applicato in maniera rigorosa l’articolo 600 del codice penale contro la riduzione in schiavitù», legge che prevede pene da 8 a 20 anni. «Purtroppo - ammette la Moratti, che ha parlato nei giorni scorsi col ministro dell’Interno Giuliano Amato - le emergenze sulla sicurezza ci portano a pensare che una stretta ulteriore dovrebbe essere data. Noi proseguiamo in una strada di dialogo e raccordo col governo, sperando che ci siano risposte più incisive, prima tra tutte la certezza della pena». Anche sulla nomina del prefetto a commissario straordinario «il ministro assicura che il tema è in esame».
Il vicesindaco, Riccardo De Corato, riferisce che da luglio sono stati identificati circa 1.200 romeni in applicazione della direttiva Ue e i primi 10 fermati due volte in 3 mesi sono già stati segnalati al prefetto e potrebbero essere espulsi. Non nasconde che anche a Triboniano «la sensazione è che qualcuno non lavori, chi gioca a briscola può farlo in Romania». Il problema, per l’assessore ai Servizi sociali Mariolina Moioli, «è che manca un governo dei flussi migratori». Nella revisione del vecchio regolamento per i campi inoltre «dovremo stabilire un limite massimo di permanenza». Richiesta sollevata anche dall’assessore di Fi, Tiziana Maiolo: «Sta nei campi chi cerca lavoro, dopo 3-6 mesi se ne devono andare».

Critico il capogruppo della Lega Matteo Salvini: «Interverremo con un sub-emendamento in aula per cancellare lo stanziamento dei 280mila euro».

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