Patty Pravo, signora della canzone

L’ex ragazza del Piper domani sera si esibisce allo Smeraldo: «La musica di oggi è troppo commerciale»

Antonio Lodetti

Cambia ruolo disinvoltamente rimanendo poi sempre se stessa, come s’addice a un’artista colta e poliedrica, a una ragazzina non comune che faceva i compiti con Peggy Guggenheim e passeggiava sui ponti di Venezia con Ezra Pound.
È Patty Pravo, l’ex ragazza del Piper, ora la signora della canzone, una signora che non ha età nello spirito, nell’ispirazione, nella voglia di proporre nuove sfide festeggiando quarant’anni di carriera in tournée.
Domani canterà al Teatro Smeraldo (show di coda del suo fortunato tour) e chiuderà il 28 all’Auditorium di Roma. «Poi sparirò dalla circolazione - racconta - e mi prenderò una vacanza, ma tornerò presto per preparare il nuovo album. Sto scrivendo le canzoni e mi sento molto ispirata».
Sempre su ritmi vertiginosi la sua carriera: non si stanca mai?
«Ci sono stati molti momenti in cui sono stata lontana dalle scene presa da crisi personali ed artistiche che mi hanno portato a rifiutare il mio repertorio. Ma per fortuna la maggior parte della mia vita si muove lungo le coordinate dell’arte e della buona musica».
Quindi che concerto ci dobbiamo aspettare?
«Ho preparato una scaletta che amo moltissimo e spazia dai miei esordi ai pezzi più recenti. A brani che non interpreto spesso come Nel giardino dell’amore, versione italiana di Rain di José Feliciano fino a quelli di Oltre l’Eden, l’album che ho ripubblicato lo scorso aprile. Per me il concerto non è mai ripetizione. Non canto mai una canzone nello stesso modo; non parlo solo degli arrangiamenti, ma soprattutto del modo di emozionarmi, di improvvisare».
Retaggio delle sue radici blues, quando si chiamava Gui Magenta?
«Si, ho il blues nell’anima e quando posso lo canto. prima o poi inciderò un disco di blues».
E del nuovo cd può anticipare qualcosa?
«Non ancora, sto lavorando, ho le idee molto chiare ma mi conosco e so che l’estro del momento può cambiare le cose».
Cosa pensa della scena musicale di oggi?
«Credo che siamo vicini ad un momento di svolta e non solo in campo musicale. C’è troppo appiattimento, troppa roba commerciale, così sto al davanzale ad aspettare qualche nuova ispirazione, qualcosa che mi illumini cercando di essere sempre personale.

Il pop di oggi non mi interessa, non voglio imitare nessuno».
E della tv cosa pensa?
«Confonde la leggerezza con lo spettacolo leggero, ci vorrebbe un vero ricambio generazionale anche in Tv. La tv condiziona troppo la nostra vita, a discapito anche del sesso».

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