Pavia, 26enne uccisa con un colpo alla testa

Trovata dal fidanzato, ora interrogato dai carabinieri. La ragazza era sola in casa nella villetta di Garlasco perché i genitori sono in ferie

Pavia, 26enne uccisa 
con un colpo alla testa

Pavia - Chiara Poggi, 26 anni, è stata trovata morta dal fidanzato Alberto S. verso le 15 di oggi. Vicino alla porta e a fianco del corpo della giovane sono state trovate tracce di sangue. La ragazza si trovava nella sua abitazione - una villetta - in via Pascoli a Garlasco, in provincia di Pavia. Secondo i primi rilievi sarebbe stata colpita alla testa con un corpo contundente. Potrebbe essere un oggetto in ferro battuto l'arma del delitto, come sostengono gli inquirenti, che sono usciti dall'abitazione con due borse di "reperti" raccolti sulla scena dle crimine. In questi giorni Chiara, da poco laureata in Economia e commercio con il massimo dei voti, stava svolgendo uno stage in un’azienda di Milano ed era sola in casa, perché i suoi genitori erano in vacanza in Trentino insieme al figlio più piccolo. Al momento gli inquirenti stanno interrogando il fidanzato della giovane, di due anni più giovane di lei. I due, fidanzati da tre anni, avrebbero dovuto trascorrere il Ferragosto insieme in Liguria, a Spotorno.

Avrebbe aperto al suo assassino Secondo una prima ricostruzione, Chiara sarebbe andata ad aprire alla porta in slip e maglietta e lì si sarebbe trovata davanti il suo assassino. Una persona che conosceva, secondo gli inquirenti, visto che sulla porta d'ingresso non risultano segni d'effrazione, ma solo macchie di sangue lungo le scale che portano in cantina, come se la ragazza avesse cercato di scappare a chi voleva ucciderla. Nel pomeriggio, il fidanzato, che ha chiamato i carabinieri dopo aver trovato il cadavere, è stato accompagnato nella caserma dei carabinieri di Garlasco per il riconoscimento.

Ha dichiarato di essersi recato a casa della fidanzata dopo aver tentato inutilmente di mettersi in contatto con lei per tutta la mattina. I militari stanno anche cercando di rintracciare i genitori della vittima, per informarli dell’accaduto.

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