Pazzini assenza illustre, Pirlo e Gila solo «congelati»

Quattro italiani sono finiti ai primi cinque posti della classifica marcatori dell’ultimo campionato di serie A, ma nessuno di loro trova spazio nella prima Nazionale di Prandelli (età media 25,95 anni, Amauri il più vecchio con 30, Balotelli il «baby» con 20). E se Fabrizio Miccoli non faceva parte nemmeno del gruppo mondiale di Lippi, l’assenza degli altri tre ha motivazioni diverse. Sul bomber Totò Di Natale, 29 gol nell’ultima stagione ma non certo protagonista in Sudafrica, pesa l’età: 33 anni a ottobre e una carriera quasi al termine. Alberto Gilardino è invece solo «accantonato» fino a settembre: l’attaccante viola, che Prandelli ha guidato fino al maggio scorso ed è un fedelissimo del ct, tornerà per le prime partite di qualificazione a Tallinn e Firenze. C’era da aspettarsi invece l’esclusione di Giampaolo Pazzini: la punta toscana ruppe il suo rapporto con la Fiorentina per incomprensioni con il tecnico di Orzinuovi che lo faceva giocare poco. «È un allenatore che non ha molto dialogo con i calciatori», la frecciata del «Pazzo» quando approdò alla Sampdoria. Qualcuno sostiene che i rapporti potranno essere ricuciti, ma molto dipenderà dalle risposte che daranno gli attaccanti ai quali il ct ha dato fiducia.
Sono anche altri i nomi illustri assenti nella prima lista prandelliana. Quattordici in totale i giocatori dell’esperienza sudafricana accantonati: i tre campioni del mondo Fabio Cannavaro, Gennaro Gattuso e Gianluca Zambrotta si erano già autoesclusi, ritenendo conclusa la loro avventura in azzurro. Gigi Buffon e Domenico Criscito sono attualmente infortunati, ma saranno ripescati da Prandelli che nel frattempo testerà i sostituti nei ruoli di portiere ed esterno sinistro di difesa. E poi mancano altri tre iridati di Berlino: l’ultratrentenne Vincenzo Iaquinta, fuori gioco per la carta d’identità (anche se Amauri ha 30 anni, uno più di lui), l’oriundo Mauro German Camoranesi, già a rischio «taglio» con Lippi e ora definitivamente fuori dalla lista azzurra ma soprattutto Andrea Pirlo. Il milanista non è ancora al top come Gilardino e Prandelli non intende certo privarsi del fantasista, giocatore fondamentale a livello tattico, nella marcia di avvicinamento a Euro 2012.
Gli altri reduci del Sudafrica non richiamati sono Morgan De Sanctis, già ridotto al ruolo di terzo portiere con Lippi; Christian Maggio, che in futuro potrebbe essere ripescato se gli esterni che Prandelli convocherà non dovessero dare le risposte volute; Salvatore Bocchetti, il cui futuro in Nazionale è incerto nonostante i 24 anni di età nemmeno compiuti.
Tra i nomi ancora fuori dalla lista di Prandelli ci sono i portieri Antonio Mirante, pure seguito nel ritiro del Parma da alcuni collaboratori del ct, e Marco Storari (ma Sirigu e Viviano per ora sono nei piani del ct gli immediati sostituti di Buffon per difendere la porta azzurra). Alessandro Gamberini dovrebbe rientrare in gioco nelle prossime convocazioni - Prandelli lo conosce benissimo e preferisce testare altri difensori centrali -, i sampdoriani Daniele Gastaldello e Andrea Poli (quest’ultimo arruolato dall’Under 21 così come il genoano Andrea Ranocchia) potrebbero essere chiamati già nel 2011.

E ancora Daniele Galloppa o Marco Marchionni (il viola che Prandelli conosce benissimo) che rimangono in panchina con qualche speranzella di ripescaggio. Poi come sempre sarà il campionato a offrire spunti e riflessioni al ct, che al momento giusto attingerà anche dall’Under di Casiraghi.

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