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Pd e Idv in piazza contro il decreto. Bersani: "Mobilitazione fino alla Consulta"

La sinistra insorge contro il decreto interpretativo sulle regionali. Franceschini spara a zero: "Un decreto che calpesta le regole senza vergogna. Subito in piazza e in parlamento contro il governo e per difendere la democrazia violentata". Sabato 13 manifestazione del Pde ci sarà anche Di Pietro

Pd e Idv in piazza contro il decreto. Bersani: "Mobilitazione fino alla Consulta"

Roma - La sinistra insorge contro il decreto interpretativo sulle regionali. E'un "gravissimo precedente" che avrà "conseguenze" sull’atteggiamento parlamentare del Partito democratico. Lo hanno scritto i presidenti dei guppi Pd di Camera e Senato, Dario Franceschini e Anna Finocchiaro, in una lettera inviata ai presidenti dei due rami del Parlamento, Gianfranco Fini e Renato Schifani. "Signori presidenti, è nostra opinione che il decreto legge ieri approvato dal governo in materia elettorale rappresenti un gravissimo precedente nella storia repubblicana -si legge-. È evidente che questo atto avrà immediate conseguenze sul nostro atteggiamento parlamentare. Abbiamo ritenuto doveroso informarVi preventivamente". In concreto, dal Partito democratico si parla senza metafore di "blocco dell’attività parlamentare". Il primo passo sarà, alla Camera, l’iscrizione a parlare di numerosi deputati nella discussione sull’Agenzia per i beni sequestrati alla mafia in calendario lunedì. Stesso discorso per il voto finale sulla conversione del decreto sugli Enti locali, per non parlare dello stesso decreto ’interpretativò sulle regionali il cui iter prenderà il via proprio da Montecitorio. A finire sotto la "tagliola" del blocco del Pd, invece, al Senato sarà primo tra tutti il legittimo impedimento, atteso a palazzo Madama da martedì prossimo.

Bersani: "Mobilitazione fino alla Consulta "Comiciamo da oggi una mobilitazione che arriverà anche alle sedi giurisdizionali. I Tar sono ancora aperti e arriveremo fino alla Corte costituzionale". Ad annunciarlo da Genova è Pier Luigi Bersani, a margine dell’apertura della campagna elettorale del Pd per le regionali di fine marzo. "Lavoreremo soprattutto perchè nelle urne avvenga da parte dei cittadini, sia di destra che di sinistra, una presa di coscienza", ha aggiunto. Bersani ha definito il ’decreto salva listè "un trucco vergognoso". "I cittadini devono rispettare le regole tutti i giorni. Le altre liste devono rispettare le regole. Loro si fanno le regole da sè. Il decreto basta che uno lo legga e si accorge subito che è un trucco vergognoso".


Francheschini: "Senza vergogna" Il decreto "salva-liste" è "senza vergogna" e il Pd si batterà subito "in piazza e in Parlamento". Lo dice il presidente dei deputati Pd Dario Franceschini, in un commento pubblicato su Twitter: "Un decreto che calpesta le regole senza vergogna. Subito in piazza e in parlamento contro il governo e per difendere la democrazia violentata".

Manifestazione sabato 13
Il Pd e il centrosinistra scendono in piazza, già oggi pomeriggio si terranno delle manifestazioni a Roma e a Milano e sabato prossimo nella capitale si terrà una iniziativa nazionale. I democratici, in una nota, spiegano: "Il decreto è un vero e proprio condono, un provvedimento che serve solo a occultare gli errori e le divisioni, a sanare il vero e proprio pasticcio combinato da una destra che pensa di vincere calpestando le regole. Contro il decreto il Pd e l`intero centrosinistra moltiplicheranno le iniziative elettorali per questo fine settimana". "Le forze del centrosinistra - continua il comunicato - danno appuntamento oggi a Roma, alle 16,30 al Pantheon, a Milano, alle 17 in via Dante, e in altre città italiane e promuovono una manifestazione nazionale a Roma, che si svolgerà sabato prossimo nel pomeriggio. Contro la destra dei sotterfugi e degli imbrogli la parola d`ordine sarà: per vincere, sì alle regole, no ai trucchi".

D'alema: "Atto arrogante" "È un atto di arroganza che non ha precedenti che interviene per cambiare le regole del gioco". Lo sottolinea Massimo D’Alema in merito al recente decreto ’salvalistè voluto dal Governo, parlando a Venezia a margine dei lavori dell’Aspen Institute. "È - dice D’Alema - un insulto a tutti i cittadini italiani. Si crea una ferita difficile da sanare nei rapporti politici. Non siamo una repubblica presidenziale e al Presidente della Repubblica spetta un vaglio formale". A chi gli chiedeva a chi andrebbe ascritta la responsabilità del gesto, D’Alema ha detto che "la responsabilità è del Governo".

Finocchiaro: "Perso il senso della democrazia" "Siamo arrivati al limite. Questo che viene spacciato per un decreto interpretativo altro non è che un provvedimento di urgenza che modifica le norme di legge". Lo ha dichiarato in una nota Anna Finocchiaro, presidente del gruppo Pd al Senato. Si tratta, ha aggiunto, di «un tentativo di scrivere a favore della destra una sentenza sulle gravi irregolarità commesse al momento di presentare le liste. Non ci stiamo a farci prendere in giro". "Ci troviamo di fronte alla irresponsabilità politica e istituzionale di un governo che copre le divisioni, i pasticci, gli errori di una maggioranza che non ha più alcun senso delle regole e della democrazia", ha insistito, "la responsabilità ricade per intero sulle spalle del governo e della maggioranza: i cittadini italiani ne sapranno tener conto".

Fini: "E' il male minore" "La via del decreto mi sembra il male minore, e tutto quello che è stato detto e che si sarebbe verificato in mancanza di una interpretazione autentica della legge": lo ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, commentando il dl salva elezioni regionali, a margine della presentazione a Riccione del suo libro "Il futuro della liberta", spiegando che il suo pensiero concorda con quanto detto da Giuliano Amato. Una legge, dunque, ha spiegato ancora Fini, "che avrebbe garantito a tutti la possibilità di partecipare e agli elettori il diritto-dovere di pronunciarsi anche in ragione di quello che è il programma e di quelli che sono i comportamenti che hanno contraddistinto le parti".

Bocchino: "Decreto salva democrazia"
"Il decreto approvato dal governo e firmato dal capo dello Stato è un atto a favore della democrazia partecipativa e chi lo contesta non ha a cuore il diritto all’elettorato degli italiani". Lo assicura il vice capogruppo del Pdl alla Camera, Italo Bocchino.

Moratti: "Rispecchia senso profondo democrazia"
"L’iniziativa presa dal governo e dal Capo dello Stato rispecchia il senso più profondo della democrazia nel nostro Paese". Ad affermarlo è stato il sindaco di Milano, Letizia Moratti, in riferimento al decreto legge interpretativo approvato ieri dal governo e vidimato dal Quirinale, "In democrazia - ha osservato il sindaco di Milano a margine dell’inaugurazione del teatro Elfo Puccini - si devono poter confrontare schieramenti opposti: non avrebbe senso una competizione senza uno degli schieramenti". La riammissione delle liste è ora affidata al responso dei tribunali amministrativi della Lombardia e del Lazio: "Mi auguro che si chiarisca tutto", ha concluso il primo cittadino del capoluogo lombardo.

La Bonino:in gioco la democrazia "Sento un’angoscia profonda, non mi si dica di pensare a vincere e poi si vedrà. Chi ha fatto questo potrebbe essere capace di tutto. Dobbiamo aiutare le istituzioni a prendere coraggio e rispetto di sè. La posta in gioco che abbiamo davanti è drammatica per tutto il paese. Ci troviamo in un momento molto critico per la democrazia e per il nostro Paese". Lo ha detto la candidata del centrosinistra per le prossime elezioni alla Regione Lazio, Emma Bonino, intervenendo alla manifestazione del centrosinistra contro il dl salva lista in piazza del Pantheon a Roma.

"Ci sarà anche qualcuno che dice che Parigi non vale una messa - ha detto la Bonino - ma è in gioco la democrazia del Paese", ha detto concludendo il discorso.

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