Bilancio, i conti non tornano del tutto. A essere nel mirino dellopposizione del consiglio comunale i due milioni di euro che il comune conta di recuperare per il 2009, con il riequilibrio dei contributi delle famiglie alla refezione scolastica - passato dal 44% al 48% del costo reale - per la mensa calcolato sulle fasce Isee. Ma secondo i consiglieri del Pd, David Gentili e il consigliere dei Verdi Maurizio Baruffi i conti non tornano: secondo la previsione di bilancio 2009, da gennaio a dicembre, infatti si dovrebbero recuperare, con il riequilibrio tariffario, 2 milioni di euro. Peccato che le nuove rette delle mense partiranno da settembre 2009, il che vuol dire che porteranno alle casse comunali non 2 milioni di euro, ma un terzo, circa 700mila euro, dal momento che porteranno introiti, nel 2009, da settembre a dicembre. «I due milioni di euro di entrate previste - replica lassessore al scuola Mariolina Moioli - comprendono anche il recupero crediti di chi non ha pagato la mensa in passato».
Non solo, la revisione delle quote mense per le scuole dinfanzia sono calcolate su 11 mesi, da settembre a luglio - osservano ancora Baruffi e Gentili - ma solo il 30% degli iscritti agli asili, questanno 22mila bambini- frequenta lasilo anche nel mese di luglio. Morale? Il 70% delle famiglie milanesi, che a luglio non usufruisce del servizio, pagherà la mensa agli altri. «Stiamo ancora studiando gli aumenti delle mense - rispondono dallassessorato alla scuola - per cui potremmo pensare che le famiglie che usufruiscono degli asili estivi paghino una retta inferiore per il mese di luglio». Rimane comunque la revisione delle rette delle mense calcolate sugli 11 mesi. «La novità di questanno è un adeguamento del contributo delle famiglie alla refezione scolastica in base al reddito - ribatte la Moioli - loro dicono che è avvantaggiato chi frequenta per 11 mesi, anche vero, però, che le fasce di reddito più basse non pagano nulla».
«Non è finita - dicono dallopposizione - laumento delle rette da settembre vale per le famiglie con Isee maggiore a 12.501 euro, definite dal vicesindaco De Corato «ricche» e che pagheranno da 200 a 450 euro in più».