Anno nuovo, mal di pancia vecchi per il Pd del Lazio. Che ieri ha incassato lennesimo «no» dallennesimo «uomo della provvidenza» per la prossime regionali. Si tratta del portavoce della Comunità di SantEgidio Mario Marazziti, il cui nome era circolato nei giorni scorsi come possibile anti-Polverini. «Per chiarezza - spiega Marazziti - sento la necessità di dire che, nonostante sia stato contatto da diversi ambienti, nessuna candidatura alla guida eventuale della Regione Lazio mi è stata offerta dal Pd e che, in ogni caso, non sarò un candidato. Da alcuni giorni è stato fatto il mio nome per una possibile candidatura a governatore della Regione Lazio. Amici, di ambienti i più diversi, mi hanno segnalato la loro simpatia. Ho risposto più volte, a quanti mi hanno chiesto, di volere restare nella società civile a dare il mio contributo. Ma non è bastato. Il mio nome è stato ancora speso per una possibile candidatura». «Come ho già detto - ha ribadito Marazziti - continuerò a dare il mio contributo a partire dalla società civile, nellinteresse, per quanto posso o posso essere capace, di tutti. La presenza di candidati di qualità nel centrodestra e di sicuri professionisti nel centrosinistra, tra i quali scegliere il futuro candidato governatore della Regione Lazio, mi conferma nella convinzione che potranno esserci condizioni di buon governo per il prossimo futuro». Sarcastico Donato Robilotta, consigliere regionale del Pdl: «Dopo il no definitivo di Zingaretti alla candidatura della presidenza della Regione ora anche Marazziti dichiara la sua totale indisponibilità, a conferma che il Pd è nel panico da quando la Polverini è scesa in campo.
Questo perché nel Pd sanno bene che la Polverini è in grado di prendere voti anche a sinistra e questo provoca il fuggi fuggi. Forse non è un caso che cè qualcuno nel Pd che pensa di ricorrere a un candidato di livello nazionale ma di altra regione».Il Pd nel marasma Dopo Zingaretti anche Marazziti dice «no, grazie»
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