RomaLultimo teodem rimasto va difeso come il panda, e per questo Pierluigi Bersani e Enrico Letta ieri hanno offerto un incarico nazionale nel Pd a Luigi Bobba.
Dopo laddio di Paola Binetti, lex presidente Acli è lunico membro di quel gruppetto di cattolici fondamentalisti arruolati da Rutelli nella Margherita, e poi lasciati in eredità al Pd, che non sia fuggito verso gli ospitali lidi Udc. E ora, un po per convincerlo a rimanere e un po per dimostrare che non cè nessuna persecuzione anti cattolica, Bobba verrà nominato responsabile del settore Sussidiarietà. Nonché (ma questa è la parte riservata dellaccordo) ricandidato: è proprio il timore di venire liquidati a fine legislatura la principale molla «ideale» che ha fatto fuggire diversi cattolici, Binetti in testa, dal Pd.
Un elenco «lungo come le Pagine gialle», denuncia Marco Follini, lamentando il «gelido silenzio» con cui lo «stato maggiore» ha accolto la morìa teodem. Mentre lAvvenire, quotidiano della Cei (la Binetti fu praticamente messa in lista dallex capo dei vescovi, il cardinal Ruini), scaglia lanatema contro il partito che lha lasciata andare illacrimata: luscita della deputata teodem dimostra niente meno che la «deriva zapaterista» imboccata dal Pd. Lo «stillicidio di personalità di cultura cattolica» che abbandonano non viene considerato un problema «ai piani alti del partito», prosegue il giornale della Cei, che accusa Bersani di spingere fuori i cattolici per poi recuperarli dallesterno tramite lalleanza con lUdc. E lAvvenire si indigna per le «espressioni di giubilo» che hanno accolto lannuncio della Binetti. Già, perché se ai vertici si spargono poche lacrime per laddio di una parlamentare che «ha portato più rogne che voti», secondo la brutale sintesi di un ex Ppi, la base è addirittura in festa e su Facebook e blog si moltiplicano i messaggi di esultanza.
Lattacco del giornale Cei ha un po stupito i vertici Pd. Che minimizzano: «Non è leditoriale di Avvenire, è solo il commento di un suo corsivista», fa notare Letta. Unopinione e non la linea del giornale, insomma. Rosy Bindi nega: «Il Pd non vuole regalare i cattolici allUdc». E Beppe Fioroni cerca di rassicurare: altro che indebolimento, gli ex Dc sono «impegnati a rafforzare la presenza e il ruolo» dei cattolici nel Pd.
Lex ministro Paolo Gentiloni confessa il suo dispiacere: «Sono lontanissimo dalle posizioni della Binetti, ma vorrei un Pd allamericana, capace di far convivere i pro choice e gli anti abortisti, i pacifisti e i favorevoli alla guerra in Irak». Lex Margherita Lapo Pistelli assicura: «Non cè alcun disagio cattolico dentro il Pd, e certo non per la Binetti, che non è il riferimento del mondo cattolico: è una creatura giornalistica». Una, insomma, che «ha fatto parlare molto di sé solo perché parlava contro il suo partito»: e ieri più di un deputato Pd la osservava veleggiare in Transatlantico commentando: «È il suo ultimo giorno di gloria, da domani sparirà dai giornali». Un altro ex dc, Lino Duilio, sospira: «Se i cattolici nel Pd non riescono a incidere è anche per loro incapacità. Ma certo leredità organizzativa dei vecchi apparati post-Pci e della cultura marxiana si fan sentire... ».
Intanto Casini accoglie a braccia aperte la transfuga, annunciando di volerla addirittura candidare come presidente della regione Umbria, e lei si dice «onorata».
Pd, resta un solo teodem Lanatema di «Avvenire»: i cattolici messi in fuga
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