Pdl, gran finale con Berlusconi La Russa: «Un successo di popolo»

C’è grande attesa oggi al Castello Sforzesco per il comizio di Silvio Berlusocni che chiuderà in grande stile la festa del PdL. Un grande ritorno per il premier che, inevitabilmente, riporta la memoria all’aggressione di piazza Duomo del 13 dicembre scorso. Oggi la sua Milano lo aspetta, questa volta nella splendida cornice del Castello, location voluta da Berlusconi per la grande festa del Popolo della libertà, per cancellare quella violenta aggressione affidata, ironia della sorte, proprio al Duomo simbolo della sua città. Questo pomeriggio sono attese migliaia e migliaia di simpatizzati, fans, sostenitori, militanti, cittadini da tutta Italia - obiettivo arrivare a quota centomila - per ribadire il loro sostegno e il loro entusiasmo. Alle 16 l’intervento del premier, che secondo le previsioni del ministro della Difesa e coordinatore nazionale Ignazio La Russa, «dovrebbe essere in linea con l’alto livello e il tenore del discorso di mercoledì alla Camera, caratterizzato dal senso di responsabilità verso gli elettori e dalla consapevolezza che è necessario proseguire nell’azione di governo». Tutti si aspettano che domani (oggi per chi legge) il premier incoroni Letizia Moratti candidata ufficiale del Pdl per le comuinali dell’anno prossimo... «Io non credo - sostiene La Russa - che la Moratti ne abbia bisogno. Il giudizio sul suo primo mandato è ottimo, e credo che un sindaco abbia il diritto di essere valutato sulla base di due mandati».
Sono diversi gli obiettivi raggiunti in questi dieci giorni di dibattiti, confronti, interviste, concerti a partire dall’enorme successo di pubblico «oltre ogni aspettativa». «Il bello di questa fase è che abbiamo visto ricompattarsi il PdL lombardo che forse ne aveva bisogno. Abbiamo visto sul palco - continua il coordinatore - spalla a spalla i ministri milanesi, i sottosegretari, i coordinatori regionali e cittadini». Sotto la torre del Filarete c’è stata anche l’occasione per stemperare tensioni estive e qualche mal di pancia. Pace fatta tra il governatore Formigoni e il sindaco Moratti, ma anche con il ministro dell’economia Tremonti? «Dietro le quinte della festa - spiega La Russa - si sono svolti colloqui, incontri che hanno permesso di chiarire incomprensioni e risolvere alcune questioni rasserenando gli animi». Non solo, altro grande obiettivo raggiunto dimostrare non con le parole ma con i fatti «che il partito è vivo e vitale, entusiasta e combattivo dai vertici alla base. E chi dice che non siamo vicini al territorio - polemizza - avrebbe dovuto essere qui a qualsiasi ora per vedere». Ma il meeting del Castello, durato dieci giorni «sempre affollato anche durante la settimana, oltre ogni previsione» ha dato la chance al governo di approfondire e spiegare ai militanti e gli elettori gli impegni rispettati, i punti programmatici e i prossimi obiettivi da raggiungere».

Le polemiche sulla scelta di non invitare gli avversari? «È stata una scelta vincente: di teatrini e tribune ce n’è in abbondanza ovunque, mentre questo è stato un momento sereno e tranquillo che ci ha permesso di approfondire l’azione del governo. Senza però nascondere i temi anche i più difficili».

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