Nel Pdl è caccia grossa alle tessere. Ancora un mese e mezzo per completare il tesseramento, dopo che la segreteria nazionale ha deciso di spostare al 31 ottobre la scadenza. E dare il via all’annunciata stagione di congressi e primarie battezzata dal neo segretario Angelino Alfano e che dovrà investire tutti i coordinamenti. A partire da quelli cittadini e provinciali come chiesto soprattutto da Roberto Formigoni, ma anche da altre frange di non stretta osservanza ciellina. Con qualcuno, come il governatore, che vorrebbe spingersi più in là e mettere nelle mani di iscritti e militanti anche il ruolo di responsabile regionale. E magari non solo quello. Tutte partite che sono in molti a voler ora giocare, dopo che per anni le nomine erano state cristallizzate da decisioni provenienti dai palazzi romani. Una prassi messa in crisi dagli ultimi deludenti risultati elettorali che hanno fatto chiedere a Formigoni più partecipazione e «un bagno di democrazia».
Pausa estiva, con tanto di velenosa polemica dell’ex coordinatore Guido Podestà col suo successore Mario Mantovani per il congresso regionale di luglio saltato all’ultimo e l’altra sera vera e propria chiamata alle armi per la corrente di Podestà con l’assessore regionale Stefano Maullu che all’hotel Marriott ha raccolto 150 tra assessori, sindaci e consiglieri di Milano e provincia per lanciare la volata degli ultimi cinquanta giorni di tesseramento. Perché alla fine a pesare torneranno essere proprio i numeri. E il timore è che i ciellini con la loro già rodata organizzazione territoriale finiscano per sbancare e accaparrarsi tutte le poltrone. Distribuita une lettera per ricordare «l’importanza del tesseramento che è la condizione necessaria per partecipare a tutti i livelli alla vita del movimento». Ma soprattutto un appello alla «massima trasparenza» e ad evitare i contatti con personaggi poco puliti. «La scelta degli interlocutori sul territorio e il rapporto con tutti i soggetti che vorranno partecipare alle operazioni di tesseramento richiedono la massima attenzione. Ogni sospetto di malaffare deve essere denunciato senza esitazione e qualsiasi situazione che possa rappresentare terreno fertile per le infiltrazioni criminali va stroncata con decisione». Presenti, oltre a Podestà, l’assessore provinciale Fabio Altitonante, Carlo Lio, il consigliere comunale Pietro Tatarella, quelli provinciali Pietro Accame, Vincenzo Guastafierro, Salvatore Capodici e Francesco Esposito. Chiaro che l’uomo su cui Podestà punterebbe per il ruolo di coordinatore provinciale è proprio Maullu. Appoggiato anche da Formigoni, in cambio del coordinamento cittadino a cui sarebbe destinato il ciellino Mario Sala, uno dei motori di Rete Italia. Fosse così, Mantovani potrebbe rimanere al vertice regionale e avere il tempo di dimostrare le sue capacità in una stagione che porterà ad appuntamenti elettorali fondamentali come Monza, Sesto san Giovanni e Como. A fine mese la convocazione di Mantovani per gli eletti in regione, presente Alfano, all’Atahotel. Ma la partita è solo all’inizio. A voler giocare ci sono anche le anime ex dc, socialista ed ex an con i big delle preferenze (e dunque delle tessere) Mimmo Zambetti, Alessandro Colucci e Romano La Russa poco disposti a farsi seppellire dalle valanghe di iscrizioni cielline. Ma anche i ministri Mariastella Gelmini e Paolo Romani.
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