Pdl, gli iscritti città per città «I congressi entro fine mese»

Sono i primi numeri ufficiosi del tesseramento in arrivo dal cervellone di via dell’Umiltà, il database romano del Pdl che incrocia iscritti, bonifici, carte d’identità. In pratica, i primi elenchi degli iscritti che parteciperanno ai congressi provinciali attesi entro la fine di novembre. La politica nazionale incalza e gli occhi sono puntati sul voto della Camera, che martedì si esprimerà sul rendiconto dello Stato. Ma questo non blocca la vita interna del Pdl che, chiuso il tesseramento, si prepara all’elezione dal basso dei vertici provinciali.
«Un bagno di democrazia fa bene a Milano e provincia e a tutta la Lombardia. Ho chiesto che nella nostra regione siano anticipati i congressi» annuncia il coordinatore regionale, Mario Mantovani. Aggiunge: «Ci auguriamo che siano raggiunte intese nelle diverse provincie e che i congressi siano momenti costruttivi per la politica e non occasioni di disagio e di imbarazzo».
In molte città la battaglia delle tessere si è combattuta senza esclusione di colpi e forse anche questo ha giovato ai risultati finali, che cominciano ad affluire da Roma alla sede del coordinamento regionale.
Milano è intorno quota 25mila, Brescia 20mila, Bergamo 15mila, Monza 8mila, Como 6mila, Mantova 4mila, Cremona 3mila, Pavia 3mila, Lecco 2500, Varese 2500, Lodi 2mila, Sondrio 200. Secondo i primi calcoli, la Lombardia è oltre quota novantamila.
Mario Sala, tra i principali punti di riferimento di Rete Italia, invita a dedicare ampi spazi dei congressi ai temi del lavoro e della vita quotidiana dei cittadini: «Spero che il congresso non consista solo nel mettere insieme poteri ed equilibri, ma si riveli anche un’occasione per confrontarsi sui contenuti concreti della politica. È bello parlare di valori e anche di tattica, ma è importante dedicarci anche a tutto ciò che sta in mezzo: il lavoro, i soldi, la vita». Sala è convinto che anche per i congressi servirà una campagna elettorale: «C’è un mare di gente che si è iscritta autonomamente e che deciderà solo all’ultimo momento chi votare come coordinatore provinciale».
Gli elenchi ufficiali e definitivi sono attesi per il 15 novembre, quando - in base al calendario annunciato dal segretario nazionale, Angelino Alfano - saranno rese note le regole sulle incompatibilità. L’orientamento dei vertici del partito, condiviso dal presidente Silvio Berlusconi, sarebbe di fissare incompatibilità estese, in modo da avere una sorta di “separazione delle carriere” tra il partito e le istituzioni e cioè tra coloro che si dedicano al partito e coloro che hanno cariche amministrative o anche elettive di peso. L’obiettivo è evitare che eventuali “padroni delle tessere” o politici di peso grazie al loro ruolo di amministratori possano influenzare scelte importanti, come quelle sulle candidature. «L’ipotesi prevalente è che a correre per l’incarico di coordinatori siano i semplici iscritti o i consiglieri comunali e provinciali» spiega Mantovani.


A Milano l’orientamento è di votare contemporaneamente per il congresso di Milano città e per la provincia di Milano: gli iscritti milanesi voteranno per il congresso di Milano e gli iscritti della provincia per il congresso provinciale.

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