Il Pdl scarica i finiani e punta tutto su Letizia: «È l’unico candidato»

«I finiani in Lombardia hanno un peso molto, molto limitato». Ne è convinto l’eurodeputato e consigliere comunale Carlo Fidanza, a lungo capogruppo di An e che dunque conosce bene le dinamiche interne del suo ex partito. «Nonostante l’agitarsi un po’ scomposto di qualcuno - assicura -, in Comune la scissione non provocherà nessuna conseguenza». Poche preoccupazioni, dunque, per la ripresa di settembre quando si dice che qualcuno potrebbe decidere di trovare i tre consiglieri necessari per formare anche a Palazzo Marino un gruppo autonomo targato Fini. Ma anche in lui, in An da sempre, l’amarezza per gli scontri di queste ultime settimane non incrina per nulla la certezza su quale sia la strada giusta da seguire. «Quando il legittimo dibattito politico è diventato personalismo - spiega Fidanza -, costante fuoco amico contro il governo, ammiccamento a sinistra, toghe rosse e poteri forti, utilizzo strumentale del tema legalità, allora è stato giusto far chiarezza e separarci». Asprezze forse mitigate dal documento uscito dal vertice convocato a Roma da Berlusconi venerdì. «Riporta il dibattito sui contenuti. È sul programma che i finiani dovranno dimostrare di essere leali». Nessun dubbio anche sul prossimo candidato sindaco del centrodestra. «La Moratti è l’unico candidato possibile».

Con un programma di fine consiliatura già pronto: «Periferie pulite, chiusura dei campi nomadi, quoziente familiare su imposte e tariffe comunali, assegnazione di immobili comunali sfitti». E, a settembre, un appuntamento di prestigio al parlamento europeo. «Sarò relatore sulla nuova politica europea per il turismo. Sfida importante per Milano e la Lombardia».

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