Seicento firme raccolte in tre giorni nelle piazza, nelle strade, nei mercati di Milano. Seicento firme, quelle raccolte dalla «Giovane Italia» di Antonluca Romano, il movimento giovanile del Popolo della Libertà, contro lassegnazione delle case popolari ai nomadi.
Dopo due giorni di mobilitazione con tavoli e gazebo, ieri il movimento giovanile è tornato in piazza con tre banchetti: in via Osoppo, in via Tabacchi e alla fermata Bonola della metropolitana.
«Nel corso della raccolta delle firme in via Osoppo - racconta Romano - siamo stati avvicinati da un gruppetto di inquilini dei comprensorio popolare di via Bellini. Erano piuttosto arrabbiati, indignati. Hanno saputo che tre degli appartamenti del loro complesso residenziale sono state assegnate a tre famiglie nomadi del campo di via Triboniano».
«Sono arrabbiati - ha spiegato Romano - anche perché su questi tre appartamenti in via Bellini, assegnati ai nomadi dopo il ricorso in via giudiziaria inoltrato contro il Comune, sono già in corso degli interventi di ristrutturazione, mentre in tutti gli altri appartamenti è da anni e anni che le famiglie aspettano lavori di manutenzione». «Ma come è possibile, si chiedono - prosegue Romano - che noi abbiamo le facciate da rifare e le case che cadono a pezzi?».
«Ci hanno chiesto un aiuto - dice Romano - e abbiamo deciso di dare il nostro contributo.
Lassegnazione delle case popolari alle famiglie di nomadi è stata oggetto di una sentenza del Tribunale di Milano a fine dicembre.
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