Il Pdl milanese spera di rivedere in piazza Silvio Berlusconi, o almeno che il premier sia presente alla chiusura della campagna elettorale milanese. C’è già una data fissata, giovedì 25 marzo, e si pensa a un luogo come il Palalido o il Teatro dal Verme. Si era ipotizzato persino un suo ritorno in piazza Duomo, in modo da archiviare il caso Tartaglia. Ma adesso è tutto legato all’esito della manifestazione guidata da Berlusconi sabato 20 nella capitale. «Abbiamo presentato liste ovunque e ci sono stati problemi solo a Milano e a Roma? A me sembra un disegno molto ben pensato», dichiara il premier.
«Tutti a Roma, tutti a Roma» è la parola d’ordine piovuta sulla campagna elettorale lombarda. «È necessario fare chiarezza sulla libertà di voto» concorda Mario Mauro, responsabile della campagna elettorale di Roberto Formigoni. Invita alla mobilitazione i candidati e aggiunge: «Chiediamo loro un sacrificio, ma non possono certo dimenticare che mezza giornata a Roma è anche un modo di fare campagna elettorale! Più campagna di così! Invece che partecipare a una cena in più, possono organizzare pullman con i loro militanti ed elettori e venire tutti insieme a Roma. Anzi, sarà un ottimo modo per confrontarsi con loro».
In Procura è stata depositata l’istanza di opposizione alla richiesta di archiviazione dell’inchiesta per falso ideologico contro le firme raccolte dalla lista «Per la Lombardia» di Formigoni. I Radicali chiedono addirittura al magistrato di eseguire una consulenza calligrafica sulle firme. Formigoni taglia corto: «Lascio che dei ricorsi parlino gli azzeccagarbugli. Io non ne parlo più».
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