Pedemontana verso il rush finale: oggi nuovi esami romani

Giro di incontri all'Anas e al ministero dell'Economia per l'assessore regionale alle Infrastrutture, Raffaele Cattaneo: «Non è più tempo di cavilli burocratici»

Pedemontana all'esame ministeriale a Roma. Accade oggi, giovedì 10 febbraio, quando l'assessore alle Infrastrutture e Mobilità della Regione, Raffaele Cattaneo, parteciperà a una serie di incontri, presso i Ministeri delle Infrastrutture e dell'Economia e presso Anas, dedicati alla grande infrastruttura destinata a collegare il nord della Regione. Scopo della giornata di lavoro è sollecitare lo sblocco definitivo delle procedure, in particolare l'approvazione del primo atto aggiuntivo alla convenzione Cal/Pedemontana, che adotta il piano economico Finanziario approvato al Cipe.
L'incertezza che dura da mesi su tale approvazione, necessaria per dare piena validità alla convenzione, sottolinea la Regione, impedisce infatti la chiusura del finanziamento privato e rischia di fermare i cantieri dell'autostrada Pedemontana Lombarda. «Giusto un anno fa - sottolinea Cattaneo - siamo riusciti ad avviare i cantieri di Pedemontana dopo oltre 40 anni di attesa. Oggi certamente non possiamo permetterci il rischio che i cantieri rallentino o addirittura si fermino per formalismi, impuntature o perfino inerzia della burocrazia». «Ho fortemente voluto questi incontri - spiega ancora l'assessore - perché ritengo assolutamente necessario sciogliere tutti i nodi che rimangono in ordine alle procedure ministeriali, sulle quali percepisco lentezze, farraginosità e talvolta resistenze difficilmente comprensibili».
La Pedemontana è definita «un'opera di assoluta priorità, necessaria per tutta la Lombardia e di particolare valore simbolico». L'opera, dopo lunghi anni di procedure, ha un progetto definitivo e un piano finanziario approvati dal Cipe, il parere favorevole del territorio e l'istruttoria positiva dei Ministeri competenti. «Non c'è più spazio per ripensamenti tardivi di chi, negli uffici romani, pensa di più a come fermare le opere anziché realizzarle.

Certamente - conclude Cattaneo - non resteremo con le mani in mano, se qualcuno vuole mettere i bastoni tra le ruote rendendo impossibile il rispetto delle scadenze previste per la conclusione dei lavori (dicembre 2014) anche in vista dell'Expo».

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