La crisi torna a far sentire tutto il suo peso sulle stime di finanza pubblica stilate dal governo. Il Documento di programmazione economica e finanziaria sta per arrivare e conterrà previsioni peggiori rispetto alle ultime che lesecutivo aveva inserito nella Ruef, la Relazione unificata sulleconomia e la finanza. Nel 2009 il Pil italiano dovrebbe dunque mostrare una contrazione attorno al 5%, così come previsto dalla maggioranza degli economisti internazionali. La precedente stima era per una contrazione del 4,2%. Per quel che riguarda il rapporto deficit-pil la nuova stima è il 5,2 rispetto al 3,7% precedente. Il Dpef è praticamente pronto e nei giorni passati è stato già presentato al Capo dello Stato. Ora è atteso in Parlamento dove è già stato assegnato il decreto con le misure anticrisi approvato nei giorni scorsi dal governo e che potrebbe diventare un collegato alla manovra economica se indicato nello stesso Documento di programmazione.
Il Dpef, che arriva con un ritardo di qualche giorno rispetto alla tabella di marcia prevista dalla legge generale di finanza pubblica, potrebbe essere lultimo. È infatti in arrivo la riforma della Finanziaria che prevede, tra laltro, la sua cancellazione. Dal prossimo anno ci sarà al suo posto la «Decisione di finanza pubblica» (Dfp), che sarà presentata solo il 20 luglio agli enti locali per poi vedere il varo definitivo insieme alla finanziaria il 20 settembre. Lo slittamento in avanti consentirà così di arrivare alla manovra di fine anno con un quadro economico più aggiornato. Ed è proprio laggiornamento del quadro economico che sarà contenuto nel prossimo Dpef. Ladeguamento delle previsioni ad un maggior calo del pil avrà risvolti sui conti pubblici che già dagli ultimi dati, compresi quelli di fabbisogno dei primi sei mesi, registrano una flessione delle entrate e anche un maggior «tiraggio» da parte degli enti locali. Lo stesso presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, una settimana fa ha parlato di minori entrate, a fine anno per 37 miliardi, con un deficit in salita attorno al 5%. Una gran parte del calo delle entrate è già però stimato nelle attuali previsioni.
Lattenzione, comunque, dovrà essere puntata anche sui dati relativi al 2010. Anche se le stime saranno prudenti, dal Dpef sarà possibile capire se questo anno segnerà una svolta, con il ritorno ad un segnale positivo per la crescita delleconomia.
II Dpef sarà sottoposto al vaglio del Consiglio dei ministri la prossima settimana, prima dellinizio del G8 dellAquila. Secondo quanto riferiscono a Radiocor fonti governative, la riunione per lesame del documento di programmazione economica e finanziaria potrebbe essere convocata martedì.
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