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Pelè rinnega Pelè: «Chiamatemi Edson»

«Un compagno di classe mi affibbiò questo nomignolo: persi la pazienza, gli detti uno schiaffo e fui sospeso per due giorni»

Gian Piero Scevola

Chissà quante volte uno dei tanti signor Rossi o signor Bianchi o signor Neri di casa nostra si è posto il problema di cambiare cognome: «Ma quanti siamo», deve essersi detto con un senso di malcelato disagio. Ecco perché fa una certa impressione che l’unico Pelè, conosciuto in ogni angolo del mondo («sono più popolare io di Gesù Cristo». aveva dichiarato anni fa il giocatore), adesso rinneghi il proprio nome. «Non chiamatemi più Pelè, il mio nome è Edson». Certo, Edson Arantes do Nascimento (nato il 23 ottobre 1940 a Trè Caracoes in Brasile), conosciuto dagli addetti ai lavori mentre Pelè sanno davvero tutti, grandi e piccoli, chi è.
A 65 anni il campione più popolare del calcio mondiale, ha rivelato che da ragazzo odiava tale soprannome e che, per aver dato per questo uno schiaffo al compagno di classe che glielo aveva affibbiato, era stato sospeso da scuola. «Pelè non è il mio vero nome, io mi chiamo Edson», ha detto l’ex campione brasiliano in un’intervista apparsa sul domenicale tedesco Bild am Sonntag. «Non sono stato io a escogitare un simile nome. Io non volevo chiamarmi così, Pelè infatti in portoghese è un termine della lingua dei bambini, mentre Edson si rifà a Edison, l’inventore della lampadina».
«Un compagno di classe - ha aggiunto il brasiliano - volle farmi arrabbiare affibbiandomi il nomignolo Pelè. Fu così che persi la pazienza, lo guardai prima male, dandogli poi uno schiaffo». Per questo, ha sottolineato Pelè «fui sospeso da scuola per due giorni. Col tempo imparai a vivere come se nel mio cuore ci fossero due persone: una di nome Edson, che si diverte con la sua famiglia e i suoi amici, l’altra che era invece il calciatore Pelè. La cosa buona è che Pelè è una parola che può essere facilmente pronunciata in tutto il mondo, mentre con Edson gli asiatici avrebbero avuto problemi». Insomma, il più che famoso Pelè non vuole più essere chiamato Pelè: cosa che potrebbe essere tranquillamente fatta da tutti quelli che da qui in avanti dovessero incontrarlo. Ma come fare a cambiare tutti i filmati e le folkloristiche grida dei telecronisti brasiliani che a ognuno dei sui oltre 1.200 gol urlavano un “Pelèèèèèèèèèèèè” interminabile che durava non meno di 20 secondi?
Sui prossimi mondiali in Germania, Pelè ha ammesso che il Brasile: «è il chiaro favorito. Ma i favoriti più di una volta hanno fallito nel mantenere una simile responsabilità».

Parola di Pelè, pardon di Edson.

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