Pellegrinaggio degli sfollati in via Lomellina

«I n pellegrinaggio» per non dimenticare e per non essere dimenticati. Gli ex residenti di via Lomellina si sono trovati ieri con banchetti e un mercatino di libri, suppellettili e abiti donati dai cittadini nell’unico cortile rimasto accessibile dopo l’esplosione che il 18 settembre scorso costò la vita a quattro persone, tra cui un bambino di 7 anni. Trentacinque famiglie vivono attualmente in piazzale Dateo nelle case messe a disposizione da Comune e Aler. A 6 mesi dall’esplosione, gli ex residenti si trovano per raccogliere fondi per ricostruire il civico 7 e per lanciare un appello al Politecnico. «Le assicurazioni non hanno ancora accertato di chi è la colpa - spiega Giuseppe Tucci, presidente del comitato dei residenti - abbiamo chiesto una perizia per confutare la tesi sostenuta dal pm Orsi del suicidio di Esmeralda Sfolcini». «Abbiamo chiesto a sei studi tecnici un preventivo ma la cifra media che chiedono è di 120mila euro - spiega Giusi Di Franco del Comitato di solidarietà -.

In questi mesi siamo riusciti a raccogliere qualche migliaio di euro ma liquidati i debiti, ci resta poco». Da qui l’idea di rivolgersi al Politecnico: «Abbiamo pensato che si potesse inserire la ricostruzione del nostro palazzo in uno dei corsi: sarebbe un opportunità per gli studenti».

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