Pena di morte Dopo 50 anni un europeo sarà giustiziato in Cina

È il momento degli appelli dell’ultima ora per salvare la vita ad Akmal Shaikh, 53 anni, il cittadino britannico condannato a morte in Cina, la cui esecuzione è fissata per il 29 dicembre. La sorte di Shaikh, condannato alla pena capitale perché trovato in possesso, nel settembre 2007 a Urumqi, nello Xinjiang, di quattro chili di eroina di cui però lui dice di non sapere nulla, suscita particolare emozione in Gran Bretagna anche perché l’uomo secondo la famiglia soffre di disturbi mentali. Due dei suoi cugini, Soohail e Nasir Shaikh, sono giunti oggi in Cina per cercare di lanciare un estremo appello di clemenza al presidente Hu Jintao. Anche il governo britannico e lo stesso Gordon Brown si sono mossi per chiedere alle autorità cinesi di riesaminare il caso. Lo staff consolare britannico a Pechino si è recato nello Xinjiang per vedere il condannato e discutere il suo caso con le autorità locali.

Intanto - riferisce la Bbc - è emerso che a Shaikh non è ancora stato comunicato che sarà giustiziato questa settimana e che lo saprà con sole 24 ore di anticipo. Se la sentenza verrà eseguita, l’uomo sarà il primo cittadino europeo giustiziato in Cina da 50 anni.

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