Penati fa il «Romano» e aumenta le tasse

Dapei : «Dei 43 milioni per il trasporto pubblico, 37 arrivano dalla Regione»

Gianandrea Zagato

Filippo Penati imita Romano Prodi. Anche per il presidente della Provincia c’è una sola parola d’ordine: più tasse. Obiettivo che trova compimento nelle seicento pagine della relazione previsionale e programmatica del triennio 2006-2008 presentata ai consiglieri di via Vivaio insieme al bilancio di previsione 2006.
E proprio in questo documento contabile cardine dell’amministrazione guidata dal centrosinistra c’è la scoperta che le entrate (parte corrente) tributarie 2006 segnano un più 5,02 per cento, da 333 miloni e 800mila euro del 2005 ai 350milioni 543mila euro del 2006, scostamento per l’aumento dell’addizionale provinciale sul consumo dell’energia elettrica, del tributo per le funzioni di tutela, protezione e igiene dell’ambiente e dell’imposta provinciale di trascrizione. Ma la giunta Penati segna anche un più 31,86 per cento delle entrate extratributarie - da 73.923.015 a 97.474.785 - e, attenzione, incassa dai trasferimenti Stato-Regione qualcosa come 143milioni 810mila 525 euro che significa un più 39,79 per cento rispetto a quanto la Provincia aveva ottenuto l’anno precedente.
Fotografia, osserva la Casa delle libertà, che impone una prima considerazione «sulle continue lamentele rivolte da Penati contro lo Stato colpevole di togliere risorse all’amministrazione mentre sia i valori assoluti che le percentuali del bilancio previsionale 2006 testimoniano come lo Stato e la Regione Lombardia abbiano aumentato i soldi destinati alla Provincia di Milano». Sorge, chiosano all’unisono i capigruppo di Forza Italia e Alleanza nazionale, una domandina: «Perché Penati ha aumentato le imposte e i proventi dei servizi pubblici sapendo che il segno davanti ai trasferimenti dallo Stato e dalla Regione era comunque positivo?». Interrogativo, quello firmato rispettivamente da Bruno Dapei e Paola Frassinetti, che non trova risposta neanche alla voce «spese in conto capitale» cioè gli investimenti: lo scostamento in negativo 2005-2006 è, infatti, pari al 53,26 per cento, dai 442.515.864 euro dell’anno scorso ai 206.852.000 previsti quest’anno. Impegni economici che, naturalmente, tengono già conto delle spese imputate per la costruzione della Fiera Rho-Pero e della vendita delle quote autostradali di Cisa e Serenissima. E anche «con questo doveroso inserimento, gli investimenti che l’amministrazione Penati mette in programma sono davvero risibili» commenta la Casa delle libertà.
Valutazione che diventa ancor più negativa davanti al dettaglio delle spese correnti per assessorati: meno 5,68 per cento alla Cultura, meno 16,39 per cento allo Sport-Turismo, ancora meno 13,13 per cento al Territorio e sempre meno 28,04 per cento al settore Sociale. C’è un solo incremento degno di nota, quello pari al 211,71 per cento messo a bilancio per i Trasporti: «Poco meno di quarantatré milioni di euro per il trasporto pubblico locale, peccato che trentasette milioni sono la risorsa messa a disposizione dalla Regione Lombardia» denuncia l’opposizione. Riassumendo: più tasse, meno investimenti anche se dallo Stato e dal Pirellone non sono mancati sostegni finanziari.


Quadretto che la Casa delle libertà vuol modificare con trecento e passa emendamenti: battaglia non ostruzionistica ma di responsabilità «per impedire all’inquilino di Palazzo Isimbardi di continuare a mettere le mani nelle tasche dei milanesi e senza offrire niente in cambio».

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