«Penati stia alla larga da operazioni pericolose»

«Penati stia alla larga da operazioni pericolose»

Aspettando che i giudici facciano il loro lavoro, Bruno Tabacci dà un consiglio a Filippo Penati: «Fai il presidente della Provincia e tieniti lontano da operazioni che prestano il fianco a facili critiche». Suggerimento del presidente della commissione Attività produttive della Camera all’ex sindaco di Sesto San Giovanni che travestito da tycoon della finanza si sente come «il re delle autostrade». «Non si può proprio dire che Penati sia un grande finanziere» aggiunge Tabacci che non ignora quanto l’ultima «perla» penatiana sul fronte Serravalle, con la decisione della giunta di approvare l’aumento di capitale di Asam e la messa in vendita con gara pubblica delle quote di Serenissima e di Cisa. Seguito di un’operazione «scellerata e spregiudicata» sostiene Bruno Dapei, capogruppo di Forza Italia: «Siamo davanti a una delibera-truffa perché Penati e i suoi boys sostengono, nero su bianco, che “il prezzo pagato, comprensivo del premio di maggioranza, è comunque congruo”. Affermazione sub iudice di un esposto presentato dal Comune di Milano alla Corte dei Conti. Ma questa delibera rivela anche che Penati vende le azioni di Serravalle alla società Asam a metà del prezzo da lui pagato a Marcellino Gavio». Dettaglio non da poco di una delibera «urgente» che il 22 novembre, secondo il calendario della giunta di centrosinistra, dovrebbe passare al voto del consiglio. «La banda che governa la Provincia scherza davvero col fuoco: l’opposizione non ci sta ed è pronta a tutto per osteggiare questa scelta finanziaria troppo delicata per essere approvata senza dibattito e in tempo record» continua Dapei. E mentre Forza Italia prepara «una carriola di emendamenti, più di duemila e tutti sostanziali», Alleanza nazionale denuncia il clima che si respira a Palazzo Isimbardi: «Non c’è giorno che la giunta Penati non dia un cattivo esempio di governo, vuoi sui trasporti pubblici vuoi sull’acquisizione di Serravalle. Il tutto sulla pelle dei cittadini e senza alcun rispetto per la Provincia quale “casa della trasparenza amministrativa”» annota Paola Frassinetti, capogruppo del partito.


Valutazioni sull’«auto-sanatoria» che Penati fa «con questa delibera» dove si esclude «il controllo democratico nelle società partecipate». Ulteriore beffa per quel consiglio provinciale sempre più delegittimato nei suoi poteri.

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