Pendolari, in ritardo un treno su cinque

In Lombardia quasi il 20 per cento dei 1.770 treni arriva in ritardo e, come non bastasse, nei vagoni c’è posto a sedere solo per la metà del circa mezzo milione di passeggeri che ogni giorno usano il trasporto ferroviario. Un servizio non certo a cinque stelle, per il quale un pendolare paga mediamente cento euro al mese. Ovvio che bisogna provvedere, per questo ieri l’assessore regionale a Infrastrutture e Mobilità, Raffaele Cattaneo, ha riferito alla Commissione competente. Per ricordare cosa ha già fatto la Regione e per annunciare quel che farà per rendere più confortevole viaggiare in treno. Dal 2001 gli investimenti sono stati di 871 milioni di euro, 727 dei quali a carico della Regione, che hanno consentito di acquistare 78 nuovi locomotori, l’ultimo dei quali entrerà in servizio entro la fine dell’anno. E ancora, la recente approvazione di uno stanziamento di 32 milioni per il 2007.

Altri stanziamenti, una cinquantina di milioni, serviranno dal 2009, fondi da reperire con la revisione delle tariffe («necessaria» dice Cattaneo), l’incremento delle risorse pubbliche o con il coinvolgimento di privati: «Ferrovie Nord e Rfi - spiega - rimarrebbero pubblici, mentre i servizi potrebbero essere erogati da più soggetti, come nel settore telefonico ed elettrico». E Forza Italia accusa: «Trenitalia è in una grave crisi organizzativa e finanziaria che si ripercuote sui pendolari».

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