Pensioni più alte al Centro, in coda il Sud

Più ricche al Centro, un po’ meno al Nord, le più basse al Sud: è la geografia delle pensioni italiane così come emerge dai dati diffusi dall’Istat. Nel 2008, infatti, la media nazionale si è attestata a 14.719 euro, contro i 15.686 del Centro, i 15.447 del Nord e i 12.969 euro del Sud, dove si registra una percentuale maggiore di persone che ricevono prestazioni assistenziali (cioè non legate a requisiti contributivi e assicurativi, come gli assegni sociali e di invalidità). In tutto, i pensionati sono 16,3 milioni - 70 ogni 100 occupati - ma il 32% riceve più di un trattamento, facendo salire il numero delle pensioni erogate a 23,3 milioni. Quanto all’età, oltre il 30% dei pensionati ha meno di 64 anni, mentre il 26,6% ha un’età compresa tra i 40 e i 64 anni, il 3,7% ha meno di 40 anni e la grande maggioranza, infine, pari al 69,9% ha più di 64 anni.
E la pensione delle donne resta mediamente più bassa: gli uomini infatti, pur essendo il 47% dei pensionati, incassano il 56% del «monte pensioni», a causa del maggiore importo medio dei trattamenti percepiti: 17.137 euro rispetto agli 11.906 euro medi delle donne, che quindi incassano circa il 30,5% in meno.
Ma quanto valgono in tutto le pensioni? Nel 2008 lo Stato ha speso in pensioni 241,109 miliardi di euro, pari al 15,38% del prodotto interno lordo, distribuiti tra Nord, che riceve il 50% del totale, Centro (21,5%) e Sud (27,6%). Poiché la spesa pubblica totale ammontava nel 2008 a 774,63 miliardi, i dati Istat segnalano che un euro su tre dei contribuenti se ne va di fatto in pensioni. Tuttavia, il 45,9% dei pensionati - cioè quasi uno su due - vive con meno di 550 euro al mese, mentre non raggiunge i mille euro un altro 26%, che sommato al primo gruppo arriva a 71,9%. Il 13,4% incassa un assegno compreso tra 1.000 e 1.500 euro mensili e il restante 14,7% del totale ha una pensione superiore a 1.500 euro al mese.
«Purtroppo i nostri pensionati ricevono assegni molto modesti, ma in compenso il nostro Paese ha una spesa complessiva per la previdenza che è la più alta d’Europa - commenta il segretario della Cgia di Mestre Giuseppe Bortolussi -. Indubbiamente c’è qualcosa che non va.

In passato abbiamo usato la previdenza come un vero ammortizzatore sociale, togliendo risorse importanti per l’esclusione sociale, la disoccupazione e la famiglia. In pratica, nel nostro Paese, con la spesa per la protezione sociale totale pari a 100, il 60,7 va in pensione contro una media Ue-15 pari a 45,7».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica