S e Pancalli, Platini e Blatter non hanno seguito lultima giornata del «Sei Nazioni» di rugby, hanno perso qualcosa, e non solo per la strepitosa vittoria degli azzurri al Murrayfield di Edimburgo o per la lezione impartita dallIrlanda allInghilterra. Il terzo tempo, giocato al fischio finale sul campo, negli spogliatoi e infine a tavola, rappresenta la sublimazione di questo sport: sul piano culturale ed etico, il rugby è avanti anni luce rispetto al calcio. Ma cè di più. La Fifa dovrebbe mutuare le regole della palla ovale che rispondono al buon senso oltre che al fair-play: ne parli il presidente Joseph Blatter con i saggi dellInternational Board, la commissione deputata a riscrivere le regole del calcio, che è rimasta colpevolmente al dopoguerra mentre il rugby si è rinnovato, non ha niente da nascondere, punta alla verità.
Da anni larbitro è collegato, via microfono e auricolare, con gli assistenti e il collega chiamato a visionare la moviola nel pullman di regia. Già, perché nel rugby la moviola rappresenta una vecchia conquista con buona pace di Blatter che non vuole saperne di utilizzare un pizzico di tecnologia neppure sui gol fantasma. A Edimburgo, sul finire di gara, larbitro ha chiesto laiuto delle immagini televisive per capire se Troncon era andato in meta o meno: impossibile capirlo per il mucchio selvaggio che sovrastava luomo del match. A distanza di qualche secondo è arrivata la risposta che in pratica ha posto il sigillo sul trionfo italiano. A differenza di quanto avviene nel calcio, il dialogo è stato captato non solo da chi stava davanti ai teleschermi, ma anche da quegli spettatori che avevano noleggiato lapposito apparecchio per ascoltare le comunicazioni.
Vi raccomando poi la regola che consente allarbitro di avanzare di 10 metri il punto delle punizioni in caso di protesta: per un simile episodio Scanavacca ha inchiodato il pallone fra i pali da una posizione più agevole alla mezzora della ripresa. LInternational Board ha più volte bocciato questa proposta, portata avanti dalla federazione scozzese. Da prendere ad esempio anche la sospensione a tempo determinato di un giocatore per falli individuali o di squadra, come succede anche nella pallanuoto e linterruzione del cronometro in presenza di stop particolarmente corposi.
Ma la regola che più differenzia il rugby dal calcio prevede lingresso in campo di medici e massaggiatori in caso di infortunio a partita in svolgimento: e così, mentre da una parte cè un capannello accanto al giocatore incidentato, il gioco va avanti sul resto del terreno. Il modo ideale per finirla con le sceneggiate, così abituali nel nostro calcio, che infiammano il pubblico ogni qual volta un pischello resta a terra e larbitro non fischia.
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