Caro dottor Lussana, le do atto di essere stato tra i primi in Liguria a dare notizia dellennesimo pretesto escogitato in Spagna e Portogallo per rimettere in discussione la genovesità di Cristoforo Colombo: adesso, dicono a Madrid e a Lisbona, sapremo, grazie al DNA ricuperato dalla salma di Ferdinando, figlio del Navigatore, chi sono i veri eredi del Grande Ammiraglio. Basterà che tutti i Colombo esistenti nel mondo sputino su un cotton fioc e lo inviino ai laboratori indicati. Grazie allanalisi degli sputi ogni mistero sarà risolto.
La cosa pare abbia interessato particolarmente lantropologa molecolare della Università di Tor Vergata che ha insistito perché siano soprattutto i Colombo residenti in Liguria a sputare. Nei giorni scorsi in alcune località della riviera di Levante è corsa voce (fortunatamente smentita) che persino i volontari della Croce Rossa e della Protezione Civile siano stati attivati per lindagine dellantropologa. E qui cè davvero da arrossire pensando a come poco si conosca, anche a livello di alte istituzioni scientifiche, della storia di Cristoforo Colombo e dei suoi discendenti. È stradocumentato, infatti (e per averne prova basta rivolgersi al dott. Aldo Agosto, già benemerito direttore dellArchivio di Stato) che la linea maschile dei Colombo liguri, comunque apparentabili con lAmmiraglio, si estinse per la peste del 1528-29 (e per la successiva nascita di sole donne dal ceppo) entro la prima metà del sedicesimo secolo.
E allora perché questa assurda richiesta di sputi in Liguria sui cotton fioc? Ci sarebbe da stigmatizzare Tor Vergata se non avessimo a Genova un museo del mare dove - lo ha dichiarato il dott.
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