«Perché Prodi non ha urlato vergogna?»

Non ci sono parole che bastino a significare lo sdegno che colpisce chiunque abbia avuto modo di sentire nuovamente, durante gli ultimi cortei romani, quegli slogan irripetibili contro i nostri morti di Nassirya e contro i nostri soldati in missione di pace all’estero.

Perché Diliberto, primo fra i partecipanti a queste manifestazioni, non ha avuto il coraggio etico e morale di intervenire immediatamente e di interrompere un corteo di tal fatta? Si renderà conto, Diliberto, che le sue «tiratine d’orecchi a posteriori» di quelli che lui chiama «4 mascalzoni» risultano ridicole e poco credibili ai più? Riuscirà Diliberto, a distinguere la differenza fra quelli che non sono stati «4 mascalzoni», ma un vero e proprio folto gruppo di «vergognosi reazionari» che hanno perlopiù votato per la sua compagine? Comprenderà, Diliberto, che, aderendo in prima persona a tali cortei, copre quella parte di «vili personaggi» che egli stesso poi «copre» con scuse del tutto intempestive? E Prodi ignorava forse che quella «frangia» - non esigua - di suoi alleati nell’Unione era abitualmente usa dileggiare ed insultare sistematicamente, ad ogni «performance» pubblica, i nostri Militari e le Forze dell’Ordine (vedi corteo pre-elettorale per le vie di Milano)? Chi ha votato «Unione» inizi a riflettere in che mani ha messo l’Italia... Ora Prodi intima a Diliberto: «Basta giocare con la piazza!» «Giocare»... ma ci rendiamo conto? Bastava e basta una sola parola: «Vergogna!». Cordiali saluti.

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