Oggi è la giornata dei festeggiamenti per il mondo culturale; e dobbiamo fare due «Auguri». Il primo è a Concita De Gregorio, firma del quotidiano La Repubblica e editorialista della cugina Stampa - dove la prima testata non arriva sul fronte radicale e progressista, arriva la seconda - e direttore dell'Unità in una delle sue fasi, diciamo così, meno felici. Bene: ieri si è saputo che sarà il direttore editoriale dell'edizione italiana di The Hollywood Report Roma, uno dei colossi mediatici nel settore dell'intrattenimento.
Una robusta e lunga esperienza nel mondo del cinema (due o tre mostre del cinema di Venezia come inviata), donna (elemento da non sottovalutare), un indiscutibile successo come direttore all'Unità, fra il 2008 e il 2011 (quando il giornale passò da 60 a 35mila copie vendute). Chi meglio di lei?
In bocca al lupo. The Wolf of Cinecittà.
Il secondo «Auguri» invece va a Mario Calabresi. Da giorni gira l'indiscrezione secondo cui potrebbe essere lui il prossimo direttore del Salone del Libro di Torino, dopo Nicola Lagioia. Il fatto che ieri lui stesso abbia smentito («No, no, sono già occupato in altre cose»), significa che ci tiene moltissimo. Per altro, anche qui, chi meglio di lui? Milanese di nascita ma torinese di casa e di affetti, è abbastanza conosciuto in città per ambire a una carica pubblica, ma non abbastanza perché i torinesi sappiano che tipo sia. La moglie è Caterina Ginzburg (nipote della scrittrice Natalia), nome che in città aiuta. Attualmente è Ceo del network di podcast Chora Media, che peraltro ha prodotto il recente spettacolo La città dei vivi di Nicola Lagioia, perché la cultura alla fine è una grande famiglia; e poi, soprattutto, Calabresi è stato direttore della Stampa e di Repubblica: avendo affossato i due giornali è perfetto per il Salone.
In più, è la persona più indicata per invitare, chessò, Adriano Sofri, in un bel incontro in Sala gialla sulla riconciliazione, il perdono e una rilettura dell'esperienza di Lotta continua: «La nostra non era violenza, era antifascismo». E se poi Adriano non può venire, c'è sempre suo figlio, Luca. Che magari si porta dietro anche la ex moglie, Daria Bignardi. E così un pezzettino di programma è già fatto.
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