Gli amori, gli aborti e i barbiturici. Quando Marilyn divorziò per colpa di un film

Marilyn Monroe aveva solo 36 anni quando venne trovata morta nella sua abitazione. Diva induscussa dal passato traumatico, Marilyn visse una vita di grandi successi e drammatiche cadute

Gli amori, gli aborti e i barbiturici. Quando Marilyn divorziò per colpa di un film
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Diva, icona, star. Marilyn Monroe è stata tutto questo e molto di più. L'attrice e cantante statunitense, cresciuta tra orfanotrofi e famiglie affidatarie, ha saputo lasciare un segno indelebile nella storia della cinematografia internazionale. Scoperta dal fotografo David Conover nel corso di un servizio fotografico per le truppe al fronte, Marylin finì sulla copertina della rivista Yank nel 1945 e quell'incontro segnò di fatto l'inizio della sua carriera. Un anno dopo Marilyn firmò il suo primo contratto cinematografico con la Fox ma la sua consacrazione arrivò solo quattro anni più tardi, dopo decine di ruoli minori, porte sbattute in faccia e critiche feroci.

Con "Gli uomini preferiscono le bionde" (1953) Marilyn Monroe ottiene il successo tanto agognato ma rimangono indimenticabili anche le interpretazioni in "Come sposare un milionario", "Quando la moglie è in vacanza" e "A qualcuno piace caldo", che le valsero un Henrietta Award (1954) e un Golden Globe (1960). Senza tempo anche le canzoni "Bye Bye Baby", "Diamonds Are a Girl's Best Friend" e "I Wanna Be Loved by You" da lei portate al successo negli anni '50. Provocante, capricciosa e mai scontata, Marilyn agli occhi di molti era solo "un'oca bionda", etichetta dalla quale cercò sempre di sfuggire.

Marilyn Monroe, l'amore violento con Joe DiMaggio

Per quanto fu incredibile la sua vita professionale, dal punto di vista privato Norma Jeane Mortenson Baker Monroe, questo il vero nome di Marilyn, ebbe una vita tormentata. Tre matrimoni falliti alle spalle, dodici aborti, amori clandestini (fu l'amante di Frank Sinatra) e lo spettro dell'eterna infelicità. Quella con il secondo marito, il giocatore di baseball Joe Di Maggio, fu la relazione più breve e violenta. Marilyn sposò Joe il 14 gennaio 1954 e poi, dopo la luna di miele in Giappone, venne scritturata come protagonista nel film "Quando la moglie è in vacanza" di Billy Wilder. DiMaggio, geloso e possessivo, partecipò a gran parte delle riprese del film e la famosa scena, nella quale la gonna del vestito bianco di Marilyn si solleva al passaggio della metropolitana, lo fece infuriare. Si dice che il regista Wilder ricordasse perfettamente l'espressione di rabbia sul volto di DiMaggio durante le riprese di quella scena e lui stesso assistette alla furibonda lite tra Marilyn e Joe. Era il 15 settembre 1954 e meno di un mese dopo la Monroe chiese il divorzio.

Marylin Monroe, il desiderio di maternità e gli aborti

A 30 anni, quando la sua carriera era all'apice, Marilyn sposò il suo terzo marito, lo sceneggiatore Arthur Asher Miller. Da quell'uomo rassicurante e devoto, l'attrice desiderava un figlio che però non arrivò mai. Differenti biografie sulla vita dell'attrice parlano di molte interruzioni spontanee e diversi aborti d'urgenza causati principalmente dall'endometriosi, di cui la diva soffriva sin dallo sviluppo. Due degli aborti più sofferti avvennero tra il 1958 e il 1959: un mese prima che Marilyn cominciasse le riprese di "A qualcuno piace caldo" e appena terminate le riprese della pellicola. Il dolore fu così grande che la spinse a accedere con l'alcol, tanto che ai Golden Globe del 1960, quando vinse come Miglior Attrice proprio per "A qualcuno piace caldo", il suo discorso venne censurato perché in evidente stato di alterazione.

Marilyn Monroe, la dipendenza da sonniferi e la morte

Il 1960 segnò l'inizio della fine per Marilyn. Sul set di "A qualcuno piace caldo", a causa delle difficoltà legate all'insonnia, l'attrice iniziò ad assumere pesanti dosi di sonniferi e proprio durante le riprese della celebre pellicola venne ricoverata per avere ingerito troppe pillole. Provata dagli aborti e dal difficile rapporto con il terzo marito, la Monroe cercò aiuto nel dottor Ralph Greenson, noto psichiatra di Los Angeles, che le impose di ridurre l'uso di sonniferi che ormai le stavano creando dipendenza. Marilyn riuscì a tenersi alla larga dai sedativi per diversi mesi, ma tornò ad assumerli con frequenza, mischiati all'alcol, con l'inizio delle riprese del film "Gli spostati".

Nell'agosto del 1961 venne ricoverata in una clinica di LA in overdose da barbiturici ma ripresasi riuscì a terminare le riprese del film. Nei mesi successivi Marilyn venne ricoverata diverse volte in cliniche psichiatriche a causa di eventi psicotici legati all'assunzione smodata di psicofarmaci e alcol e rimase lontana dalla scena pubblica per diversi mesi. La breve relazione con John Kennedy prima e poi con il fratello, Bob Kennedy, dettero l'impressione che Marilyn potesse tornare a essere felice, ma l'ennesimo aborto e i controversi lavori accettati alla fine del 1961 (tra cui un servizio fotografico di nudo) la fecero ripiombare nel baratro.

Il 5 agosto 1962 il corpo senza vita di Marilyn Monroe venne rinvenuto nella camera da letto della sua abitazione. L'autopsia parlò di probabile suicidio per overdose di barbiturici, che furono trovati in dosi elevate nel suo sangue.

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