"Molti amici morti di eroina. Io mi sono fermato in tempo". La confessione di Diego Abatantuono

Alla vigilia dell'uscita del suo ultimo film di Natale, Diego Abatantuono ha rilasciato un'intervista per parlare della sua carriera, del successo ma anche dei momenti difficili affrontati

"Molti amici morti di eroina. Io mi sono fermato in tempo". La confessione di Diego Abatantuono
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Diego Abatantuono è pronto a tornare al cinema con una nuova pellicola natalizia. "Improvvisamente a Natale mi sposo" - nelle sale dal 6 dicembre - è la sua ultima commedia delle feste, che lo vede protagonista al fianco di Nino Frassica, Mago Forest e Elio de Le storie tese. "Io ormai ho l'età di Babbo Natale: gli assomiglio e sono pure nonno. Il nonno in qualche modo è sempre Babbo Natale", ha scherzato l'attore parlando della svolta in chiave natalizia, che la sua carriera ha avuto. Alle spalle, però, Abatantuono ha anche ruoli importanti e meno leggeri ("Mediterraneo" e "L'ultima settimana di settembre") ma soprattutto ha detto molti "no", scegliendo di vivere una vita piena.

Le scelte di Diego Abatantuono

"Salvatores dice che potrei fare di più, ma io ho sempre preferito vivere", ha confessato l'attore nell'ultima intervista rilasciata al settimanale Oggi. Per questo la parola pentimento non c'è nel suo vocabolario: "Non ho alcun rimpianto. Le mie sono scelte di vita, non artistiche. Ho cercato di essere un padre presente, senza il rimpianto di molti attori per non aver visto crescere i propri figli". Come quella volta che Abatantuono rifiutò un ruolo in "Soldati": "Marco Risi voleva me per fare 'Soldati' e mi dispiaceva rifiutare, è un amico, ma ho pensato che sarebbe ricapitato lavorare con lui. E così è stato". O come quando telefonò Pupi Avati per un ruolo nel film "Il papà di Giovanna": "Il film lo giravano a Bologna d'estate. Io all'epoca abitavo lì, ma l'estate avevo promesso ai miei figli che l’avrei passata con loro. Il film al mio posto l’ha fatto Silvio Orlando, che vinse la Coppa Volpi".

Gli anni difficili

Oggi Diego Abatantuono è un'icona del cinema italiano, ma negli anni '80 si trovò a vivere situazioni difficili legate al privato, ma anche alla sfera professionale. "La mia generazione è stata falcidiata dall’eroina e io venivo dal Giambellino, dove avevo visto morire troppi amici per potermi perdere anch'io", ha detto a Oggi l'attore, ricordando il passato: "L'ho provata anch'io. Ma mi sono sempre fermato in anticipo, mai successo di arrivare sull’orlo del baratro. E poi stavo al Derby tutte le sere, con persone interessanti, le risate, le belle ragazze che erano la mia passione… perché diavolo dovevo rovinarmi?". Quelli erano gli anni dei primi film, quando il successo lo travolse ma alla fine degli anni '80 la fortuna girò e lui si ritrovò sul lastrico: "I primi film incassarono subito tantissimo e a quel punto avrei dovuto rallentare. Invece in due anni ne girai dodici.

Persone che lavoravano con me mi rubarono dei soldi, e in più avevano spremuto quel mio personaggio". Il futuro, però, gli ha riservato la possibilità di riconquistare pubblico e successo e oggi Abatantuono si conferma uno dei "re" dei cinepanettoni.

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