
Spesso ricordiamo la principessa Margaret (1930-2002) in antitesi alla sorella, la regina Elisabetta. Se quest’ultima aveva un carattere tranquillo, ligio al dovere, forgiato per servire il regno, la prima era più brillante, ribelle e amava la mondanità. Se la sovrana sceglieva gli outfit per essere “vista” e, dunque, “creduta”, come aveva l’abitudine di dire, Margaret poteva vestire le più celebri maison per il piacere di farlo, per soddisfare la sua indole incline all’eleganza e alla bellezza. Il temperamento, il destino e le scelte di vita plasmarono due esistenze molto diverse, seppur legate da sincero affetto. Secondo nuove indiscrezioni, però, per tutta la vita Margaret avrebbe anche portato il peso di una malattia definita “invisibile”, che avrebbe influito sulla sua personalità.
Una vita tra la passione e il dovere
Margaret, ha riportato l’Enciclopedia Britannica, fu il primo membro della royal family in trecento anni a nascere in Scozia, a Glamis Castle, residenza della famiglia della madre, Elizabeth Bowes-Lyon. Aveva solo sei anni quando lo zio, Edoardo VIII, abdicò e suo padre, Giorgio VI, divenne il nuovo Re d’Inghilterra.
La sorella maggiore, Elisabetta, divenne l’erede al trono e, di conseguenza, le due bambine ricevettero un’educazione diversa: la futura sovrana venne preparata al suo ruolo, approfondendo anche gli studi di Storia e di politica, mentre Margaret continuò la sua istruzione sotto la guida della madre. Fin da piccola dimostrò una notevole predisposizione artistica, in special modo nella musica e a soli quattro anni iniziò a prendere lezioni di pianoforte.
Verso i vent’anni divenne chiaro a tutti che la giovane principessa aveva un temperamento vivace, amava il lusso, il glamour, le feste, i viaggi e, soprattutto, l’arte in tutte le sue forme. Nel 1947, in Sudafrica, Margaret incontrò il colonnello Peter Townsend, pilota della Royal Air Force e scudiero di Giorgio VI. I due si innamorarono, ma la loro storia non era destinata a durare per sempre: Townsend divorziò dalla moglie, Cecil Rosemary Pawle, nel novembre 1952 e nel 1953 chiese alla principessa di sposarlo. All’epoca, però, le nozze tra un membro della royal family e un divorziato erano proibite dalla Chiesa d’Inghilterra, come ha sottolineato Harper’s Bazaar.
Non solo: Margaret non aveva ancora 25 anni, di conseguenza, in base al Royal Marriages Act del 1772, per sposarsi doveva richiedere l’approvazione del Parlamento e di sua sorella, salita al trono proprio nel 1952. Approvazione che entrambi negarono per mantenere intatte l’immagine e la reputazione della Corona.
Margaret e Townsend continuarono la loro storia d’amore in segreto, ma il 2 giugno 1953, giorno dell’incoronazione della regina Elisabetta, la principessa venne vista in pubblico mentre sistemava la camicia di Peter. La faccenda arrivò ai giornali, innescando uno scandalo senza precedenti. Raggiunti i 25 anni e grazie ad alcuni emendamenti della sovrana al Royal Marriages Act la principessa avrebbe potuto sposare Townsend a patto di accettare l’esclusione dalla linea di successione al trono. La giovane, però, non se la sentì di abbandonare il suo ruolo a corte, venendo meno ai doveri reali.
Il 31 ottobre 1955 annunciò la fine della sua storia con Peter Townsend. Il 6 maggio 1960 sposò il fotografo Antony Armstrong-Jones divenuto, con le nozze, conte di Snowdon. La coppia ebbe due figli, David (1961) e Sarah (1964). Il matrimonio, però, naufragò dopo pochi anni e i due divorziarono nel 1978. Come ha ricordato Gente.it, fu il primo divorzio dopo quasi cinquecento anni di Storia dei reali inglesi.
La fine della liaison con Peter Townsend e del matrimonio con il conte di Snowdon segnarono profondamente la principessa Margaret. La sua salute, già minata dall’alcol e dal fumo, cominciò a declinare inesorabilmente. Nel 1985 le venne asportato parte del polmone sinistro, dal 1998 ebbe numerosi ictus che la resero quasi cieca e le paralizzarono la parte sinistra del corpo. Morì il 9 febbraio 2002, a 71 anni. Il suo funerale venne celebrato il 15 febbraio successivo, nello stesso giorno di quello del padre, Giorgio VI, avvenuto esattamente cinquant’anni prima.
La malattia “invisibile”
I numerosi drink, bevuti anche a orari non proprio consoni, avrebbero avuto un ruolo distruttivo nella vita della principessa Margaret. I biografi hanno parlato molto di questo vizio che ha accompagnato buona parte della sua giovinezza e dell’età matura. Uno stile di vita piuttosto azzardato, condiviso con la mamma, Elizabeth Bowes-Lyon. Nel 2017 lo scudiero Colin Burgess rivelò al Daily Mail che la Regina Madre beveva gin, Dubonnet, vino e porto durante il giorno. Le sei del pomeriggio, l’ora in cui Burgess le serviva il Martini, era per la sovrana consorte “l’ora magica”. Lo scudiero, però, chiarì: “Non era affatto alcolizzata. Ma amava bere in compagnia”.
Proprio alla Regina Madre e al suo atteggiamento, pare, piuttosto disinvolto nei confronti dell’alcol viene imputata, in un nuovo libro, la responsabilità di una presunta malattia di cui Margaret avrebbe sofferto fin dalla nascita e che sarebbe stata tenuta nascosta dalla royal family.
Nella biografia non ufficiale “Princess Margaret and the Curse. An Inquiry into a Royal Life”, che verrà pubblicata il prossimo 9 settembre, la celebre biografa Meryle Secrest, finalista per il premio Pulitzer, sostiene che la principessa Margaret avrebbe sofferto tutta la vita a causa di “una disabilità invisibile”, la “sindrome alcolica fetale”. Si tratta, spiega il sito dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, di una “malattia rara…caratterizzata da…problemi fisici, comportamentali e neurologici che possono verificarsi in un individuo esposto all’alcol prima della nascita e che possono avere implicazioni per tutta la vita…”.
Nel libro, hanno riportato il Telegraph e il People, la Secrest ha dichiarato che la principessa avrebbe avuto diversi sintomi della malattia, dalle emicranie agli sbalzi d’umore fino alle difficoltà nell’apprendimento e alla statura minuta. Tuttavia, ha puntualizzato il Daily Mail, la biografa ha dichiarato che Margaret non presentava i tratti facciali comuni nei pazienti affetti da questa sindrome, ovvero, “lo spazio compreso tra labbro superiore e naso liscio e più corto e gli occhi piccoli”.
Inoltre il Telegraph ha spiegato che la malattia venne identificata dal dottor Kenneth Jones solo nel 1973, 43 anni dopo la nascita della principessa, ipotizzando che, per tale motivo, nessuno a corte avrebbe avuto l’accortezza di avvertire la Regina Madre affinché sospendesse il consumo di alcol durante la gravidanza.
"I capelli presero fuoco"
Stando a delle lettere citate nel libro della Secrest Elisabetta II non sarebbe stata colpita dalla malattia perché nei mesi immediatamente precedenti alla sua nascita la Regina Madre non avrebbe neppure tollerato la vista dell’alcol. Per dimostrare la sua teoria, poi, Meryle Secrest avrebbe messo a confronto gli studi del dottor Kenneth Jones e i casi di persone affette da questa sindrome con la vita della principessa.
Nel suo libro la biografa ha rivelato anche che la royal family avrebbe avuto un’opinione piuttosto dura nei confronti della sorella della sovrana, giudicandola “impertinente, dispettosa, una provocatrice”, una persona che “diceva le cose in faccia, senza mezzi termini e senza curarsi delle conseguenze”.
Sembra anche che Margaret avesse una scarsa consapevolezza del pericolo, atteggiamento che rientrerebbe nell’elenco di sintomi della sindrome alcolica fetale. Nel libro viene riportato un aneddoto in proposito, di cui parlò nel dettaglio anche Burgess nel 2017. Tutto accadde durante una cena di Natale a Sandringham, disse l’ex scudiero: “Margaret si piegò in avanti per prendere qualcosa e i suoi capelli sfiorarono una candela. In pochi secondi la nuca prese fuoco, ma la sua chioma era così folta che lei non si accorse di nulla finché la Regina non vide ciò che stava accadendo”. Per fortuna tutto finì bene: “Mentre un membro dello staff dai riflessi pronti tamponava il fuoco con le mani, Margaret lo guardò inorridita come a dire: ‘Che diavolo pensi di fare, sai chi sono?’”.
Margaret la ribelle
La royal family, come d’abitudine, non ha commentato le indiscrezione contenute nel libro di Meryle Secrest. Tutti gli aneddoti raccontati, i confronti con i pazienti affetti dalla sindrome alcolica fetale e con gli studi di Kenneth Jones, comunque, non dimostrano che la principessa Margaret fosse malata. Sono ipotesi al momento non suffragate da fatti. L’episodio dei capelli bruciati potrebbe essere stato un incidente, una distrazione.
La statura minuta un caso come ce ne sono tantissimi, non per forza riconducibile a una patologia. Lo stesso varrebbe per le presunte difficoltà nell'apprendimento. Gli atteggiamenti apparentemente insolenti della sorella di Sua Maestà, poi, potrebbero essere stati solo aspetti di un’indole ribelle (senza contare che, talvolta, la principessa potrebbe aver giocato su questa ribellione).
Inoltre nessuno sa davvero se la Regina Madre abbia consumato alcol durante la
seconda gravidanza, né quanto. La presunta malattia di Margaret rimane un mistero irrisolto. La sua vita quella di una principessa bella, sensibile e sfortunata che, forse, non è stata del tutto compresa.