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"La Regina si è fatta in 4 per loro". L'irriconoscenza di Harry e Meghan

La regina Elisabetta si sarebbe “fatta in quattro” per venire incontro alle esigenze dei Sussex, come racconta l’ex maggiordomo di Lady Diana, ma sarebbe stata ripagata con la presuntuosa, perenne insoddisfazione della coppia

"La Regina si è fatta in 4 per loro". L'irriconoscenza di Harry e Meghan
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La regina Elisabetta avrebbe cercato in tutti i modi di venire incontro a Harry e Meghan, di essere paziente nei confronti delle loro richieste sperando che, con il tempo, si sarebbero abituati alla vita di corte. Tutto inutile, secondo quanto racconta Paul Burrell, ex maggiordomo di Lady Diana. La disponibilità di Sua Maestà sarebbe stata ricambiata con l’indifferenza e con la costante sensazione che “nulla fosse abbastanza” per accontentarli e farli rimanere a Londra.

“Si è fatta in quattro”

Lo scorso febbraio Paul Burrell, ex maggiordomo e confidente di Lady Diana, chiese un incontro a William e Harry, sostenendo di essere a conoscenza di “segreti” che riguardano la principessa e specificando: “…Penso che Diana mi avrebbe detto: ‘Paul devi renderla una priorità. Devi vedere i miei ragazzi’...dire la verità” perché “quel che ho da dire, credo, potrebbe riavvicinare i ragazzi, ciò che Diana voleva disperatamente.

Nello stesso mese, però, l’uomo ha rilasciato altre dichiarazioni a Gb News, citate dal Mirror, in cui parla di Harry e Meghan, in particolare del loro comportamento ai tempi in cui vivevano a Londra. Secondo Burrell i duchi di Sussex non avrebbero mai apprezzato i numerosi tentativi della regina Elisabetta di accontentarli: “[Sua Maestà] si fece in quattro per loro”, in particolare per fare in modo che Meghan riuscisse a comprendere i ritmi, le priorità, la quotidianità della corte e della famiglia acquisita, rendendoli, col tempo, parte di sé. Purtroppo, ha aggiunto l’ex maggiordomo, “niente era abbastanza” per la coppia.

Paul Burrell ha spiegato: “[La Regina] ha fatto così tante cose senza precedenti per tentare di farli adattare [alla vita] nella royal family, ma invano, perché sembrava non fosse abbastanza. Una proprietà da due milioni di sterline a Windsor non sembrava abbastanza. Titoli reali e gioielli non sembravano abbastanza…Portare Meghan al suo primo impegno pubblico a Chester non è stato abbastanza, offrire a Meghan la possibilità di avere Sophie di Wessex come mentore…non è stato abbastanza, dire a Meghan ‘puoi continuare a recitare, se ti piace, se è ciò che vuoi, non è stato abbastanza”.

Una coppia incontentabile

L'ex maggiordomo ha rievocato il tour della sovrana e della nipote acquisita a Chester, nel giugno 2018. Evento indimenticabile perché Meghan seppe farsi apprezzare, catturando con semplicità l’attenzione del pubblico. Con il suo atteggiamento misurato e aggraziato creò attorno a sé molte aspettative, purtroppo disattese. L’ex maggiordomo ha rammentato anche il ruolo mancato della duchessa di Edimburgo Sophie come guida, alleata e consigliera della Markle. Un tema spinoso già affrontato da Gyles Brandreth nel suo libro “Elizabeth. An Intimate Portrait”.

Brandreth ha sottolineato il concetto della disponibilità di Elisabetta II, che ritroviamo nelle dichiarazioni di Burrell: “Meghan piaceva [alla sovrana]…Ha fatto tutto ci che poteva per far sentire bene accolta la futura nipote acquisita…La Regina…comprese che la fidanzata di Harry avrebbe potuto trovare impegnativo abituarsi alla vita da royal…suggerì che sua nuora, Sophie di Wessex, potesse essere il mentore ideale…Meghan chiarì che non sentiva di aver bisogno dell’aiuto di Sophie. Lei aveva Harry”.

Paul Burrell ha continuato: “Nulla sembrava abbastanza per farli rimanere…se avevano in mente di lasciare la royal family, come hanno fatto, niente li avrebbe convinti a restare”. Nel suo memoir il principe Harry sostiene che la Regina consorte Camilla lo avrebbe sacrificato per ripulirsi l’immagine. L’ex maggiordomo di Diana non è d’accordo con questa teoria e, lanciando l’ultimo affondo contro i Sussex, ha dichiarato: “[Harry] dice che Camilla lo ha sacrificato sull’altare delle pubbliche relazioni.

Harry, cosa hai fatto alle persone di cui hai parlato nel tuo libro? Le hai sacrificate sull’altare delle tue pubbliche relazioni, le hai usate per dare vita a storie per il tuo libro”.

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