Robin Williams, 9 anni dalla sua morte: ecco perché il cinema sente ancora la sua mancanza

Ecco perché Robin Williams continua ad essere un attore e un artista di cui sentiamo ancora, irrimediabilmente la mancanza

Robin Williams, 9 anni dalla sua morte: ecco perché il cinema sente ancora la sua mancanza

L'11 agosto 2014 il mondo del cinema si è svegliato con una terribile notizia: Robin Williams si era tolto la vita, impiccandosi con una cintura. L'attore che si era fatto conoscere e, soprattutto, amare dal grande pubblico per la sua capacità di far ridere e di alleggerire le brutture della quotidianità, si era suicidato. Il motivo dietro questa terribile decisione si nasconderebbe, come riporta anche Il Secolo XIX, dietro la scoperta di soffrire di una malattia neurodegenerativa, che avrebbe portato ad allucinazioni e perdita di memoria, oltre che a numerosi altri sintomi come tremori, attacchi di panico e depressione.

L'attore che ha sconfitto il tempo

Come sempre, quando muore un personaggio pubblico, la dipartita di Robin Williams è stata accompagnata da ricordi e anneddoti da parte di amici e colleghi, ma anche da grandi testimonianze di affetto da parte del pubblico, che non hanno mai perso l'occasione di condividere quanto Robin Williams, coi suoi film, abbia spesso assunto il ruolo di amico, qualcuno a cui tornare quando la vita diventava troppo pesante o i problemi sembravano troppo difficili da affrontare. Un affetto che non ha mai smesso di palesarsi, anche a quasi dieci anni dalla morte dell'attore. La presenza di Robin Williams è sempre stata così radicata nell'immaginario collettivo che, paradossalmente, questi nove anni sembrano essere volati: è quasi impensabile credere che l'attore manchi da quasi un decennio. E forse questa è la prima grande prova dell'importanza che Robin Williams ha avuto nel panorama cinematografico: ha sconfitto persino il tempo.

La morte di Robin Williams non lo ha cancellato dal ricordo del pubblico, ma anzi lo ha reso ancora più prezioso. Qualcosa da salvaguardare e da proteggere, perché artisti come Williams sono talmente rari che la sua assenza si sente proprio per quello che tutti noi sappiamo di aver perso. Per quello che sappiamo non potremo mai vedere. Ecco perché il cinema sente ancora così tanto la mancanza di Robin Williams: perché artisti come lui sono merce rarissima.

Un attore che amava rischiare

Uno dei maggiori pregi dell'attore, infatti, era quella di non tirarsi mai indietro quando si trattava di correre dei rischi nel suo mestiere. Diventato famoso soprattutto per i ruoli più prettamente comici, Robin Williams non si è tirato indietro quando gli è stata data l'occasione di cimentarsi con qualcosa di nuovo, come accade per esempio in One man photo o Insomnia, la cui lavorazione lo portò a sviluppare l'alcolismo. Ma anche quando si trattava di lavorare a film più inerenti alla sua verve, come nel caso di Popeye, Robin Williams ha sempre voluto spingere sull'acceleratore, raggiungere i limiti della sua recitazione per offrire allo spettatore un'esperienza che fosse il più unica possibile. È lo stesso motivo che lo ha spinto anche a partecipare a Mrs. Doubtfire, dove ha dovuto recitare per gran parte del film nei panni di una donna. E la sua professionilità nell'essere sempre pronto a prendere dei rischi lo ha portato anche a "vivere" come una donna, in modo da essere il più credibile possibile. Robin Williams non ha mai avuto paura di apparire ridicolo sullo schermo, non si è mai preoccupato troppo di accontentare gli studios: la sua missione principale era solo quella di intrattenere. In un'epoca come quella attuale, dove si parla di cancel culture, di politicamente corretto, dove le produzioni cinematografiche hanno paura persino della propria ombra, un interprete di talento e pieno di coraggio come Robin Williams è un'utopia e, di fatto, un artista che manca moltissimo.

L'arte di comunicare di Robin Williams

Soprattutto, però, quello di cui il pubblico sente maggiormente la mancanza è la capacità comunicativa di Robin Williams. La sua grandezza, infatti, è sempre stata quella di rimanere un attore popolare, nell'accezione più positiva del termine. Robin Williams è sempre stato "alla portata" di chiunque: non si è mai chiuso dietro il suo successo, non si è mai vestito di qualche velleità intellettuale o artistica che lo rendesse o di nicchia o troppo autoriale per lavorare a progetti più prettamente mainstream. Anche quando i suoi film non andavano come previsto dalle produzioni, come nel caso di Hook - Capitan Uncino, Robin Williams è sempre riuscito a creare una crepa nel cuore del pubblico, che ha preso i suoi film e li ha resi dei piccoli cult da inserire nel proprio bagaglio culturale e, soprattutto, umano. Perché Robin Williams era un attore molto umano, che portava sullo schermo storie fatte di un'umanità coinvolgente e commovente, come nel caso di Patch Adams o L'attimo fuggente, dove comicità e drammaticità andavano di pari passo, mostrando i due volti della vita stessa. In questo senso, Robin Williams è sempre stato l'artista di tutti, un attore capace di portare sul grande schermo sia la propria comicità sia quella fragilità che vi si celava sotto. E questo conduce di nuovo a parlare di coraggio, perché Robin Williams si è sempre messo davanti alla macchina da presa quasi senza difese, pronto a dar tutto per intrattenere il suo pubblico, ma anche per divertire i suoi colleghi, come nel caso di Will Hunting - Genio Ribelle, in cui improvvisò una scena che fece ridere anche il cameraman. Eppure, nelle tante ipocrisie e contraddizioni di Hollywood, durante gli ultimi anni della sua carriera, Robin Williams sembrava essere diventato un attore troppo grande per ruoli troppo piccoli: un interprete del suo calibro venne in qualche modo circoscritto a piccole parti, a essere il protagonista di serie tv che poi venivano cancellate. Come se Hollywood avesse deciso di "cancellare" questo artista per puntare su altri nomi, su un'altra tipologia di artista. Ma nonostante questo, il pubblico ha continuato a volergli bene. Ha continuato a seguirlo, anche se si trattava di piccole scene in lungometraggi che non lo vedevano indossare i panni di protagonista.

Robin Williams era un attore che ha, in qualche modo, travalicato il confine dello schermo ed è entrato nella vita di milioni di spettatori in tutto il mondo che, l'11 agosto 2014, non hanno avuto la sensazione di perdere un grande attore, ma salutarono con dolorosa commozione la perdita di qualcuno che sentivano simile a un amico. E nessun attore, dopo di lui, è riuscito a creare questo affetto condiviso da chiunque, questa esperienza collettiva di amore e rispetto che ha reso Robin Williams un attore di cui sentiremo per sempre la mancanza.

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