Dalla Salaria a Hollywood: Anna Magnani tra cinema, amore e cronaca rosa

Il 26 settembre 1973 moriva una delle attrici più iconiche del cinema italiano degli anni '50 e '60

Dalla Salaria a Hollywood: Anna Magnani tra cinema, amore e cronaca rosa
00:00 00:00

"Roma città aperta", "L'onorevole Angelina", "La rosa tatuata". Sono solo alcune delle pellicole di cui Anna Magnani è stata incredibile interprete ed è proprio grazie a queste straordinarie interpretazioni che Nannarella è diventata una delle attrici più iconiche del cinema italiano e internazionale. Cresciuta in zona Salaria e formatasi all'Accademia d'Arte Drammatica, Anna Magnani iniziò a calcare i palcoscenici teatrali negli anni '30 per poi affermarsi nel cinema grazie al suo temperamento intenso e autentico. Il successo mondiale arrivò con "Roma città aperta" (1945) di Roberto Rossellini, simbolo del neorealismo cinematografico, e negli anni a venire lavorò con registi come Luchino Visconti, Pier Paolo Pasolini e Tennessee Williams, conquistando un Oscar come miglior attrice per "La rosa tatuata" (1955), prima italiana a riuscirci. Nota per la voce roca e l'energia magnetica, Magnani interpretò personaggi fieri e appassionati che conquistarono anche l'America. E' oltreoceano, infatti, che l'attrice romana conquistò i premi più importanti - un BAFTA, un Golden Globe e addirittura una stella sulla Hollywood Walk of Fame - ma soprattutto ottenne la stima incondizionata della stampa americana, che la descriveva così: "In confronto a lei le nostre attrici sono manichini di cera paragonate ad un essere umano".

Roberto Rossellini e "la guerra dei vulcani"

La vita privata di Anna Magnani è stata molto tormentata ma un amore su tutti la costrinse a fare i conti con il dolore: la relazione con il regista Roberto Rossellini. Nel 1948 l'attrice stava girando "L'amore", pellicola diretta proprio da Rossellini, quando scoprì che il regista si sarebbe dovuto incontrare con Ingrid Bergman per un appuntamento segreto. La scoperta e la gelosia fecero naufragare la relazione ma l'attrice subì un ulteriore dolore, quando venne a sapere che il ruolo che sarebbe spettato a lei nella pellicola "Stromboli - Terra di Dio", era stato affidato da Rossellini a Bergman, diventata la sua compagna. Così, quasi per ripicca, Magnani accettò di recitare in "Vulcano", film diretto da William Dieterle con Rossano Brazzi e Geraldine Brooks in un'isola delle Eolie a poche centinaia di chilometri di distanza dal set di "Stromboli". Cronaca rosa e cinematografia si mescolarono in quell'estate del 1949 e la storia dei due film e dell'intrigo annesso fu ricordata come "la guerra dei vulcani".

"La ciociara" e Sofia Loren

Tra i tanti film di successo Anna Magnani avrebbe dovuto recitare anche ne "La Ciociara", film del 1960 diretto da Vittorio De Sica e ispirato all'omonimo romanzo di Alberto Moravia. Un anno dopo la pubblicazione del libro, nel 1958, il produttore Carlo Ponti - nonché marito di Sophia Loren - acquistò i diritti del libro con l'intenzione di trasformarlo in un film. Il suo sogno era quello di vedere recitare insieme sullo stesso set Loren e Magnani. Il progetto - che vedeva la co-produzione della Paramount - venne affidato al regista George Cukor e Anna Magnani, che aveva da poco conquistato l'Oscar, accettò. Ma quando l'attrice scoprì che a lei sarebbe toccato il ruolo di Cesira e a Sophia Loren quello della figlia rifiutò. "Rosetta è giovane e bruttina. Come può interpretare questo ruolo una bellezza come quella di Sophia? Il ruolo mi piace ma se insistete che Sophia faccia la figlia, io me ne vado. Se Sophia ne ha il coraggio che faccia lei la madre", avrebbe dichiarato Magnani, declinando l'offerta.

Così facendo l'attrice cambiò il corso della storia de "La Ciociara": Edoardo Ponti produsse il film senza l'appoggio della Paramount, Cesare Zavattini riadattò la sceneggiatura ringiovanendo la figura di Cesira per adattarlo all'immagine di Sophia Loren, Vittorio De Sica divenne regista del film e Loren conquistà un Oscar per la sua interpretazione.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica