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Sanremo, Rai e quel tentativo dell’opposizione di politicizzare anche Amadeus

Amadeus come pedina politica dello scacchiere delle opposizioni: nell'Italia guidata da un governo di centrodestra succede anche questo da parte di chi le cerca tutte per delegittimare l'esecutivo

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Amadeus saluta la Rai. Sì, no, bho, forse. Le voci attorno al popolare conduttore e al suo futuro non si fermano e come schegge impazzite continuano ad alimentare il gossip televisivo. L'ex direttore artistico di Sanremo seguirà Fabio Fazio a Nove? Questa sembra essere l'opzione sicura e già nei prossimi giorni ci dovrebbero essere gli ultimi incontri con Rai e Discovery da parte di Amadeus per la definitiva fumata bianca. Eppure, "Mamma Rai" era pronta a dare molto di più pur di convincerlo a restare a Viale Mazzini. Allora, come mai "Ama" ha deciso di lasciare tutto e ricominciare da Nove?

Da giorni si vuol dipingere il conduttore come un martire politico, che ha scelto di di lasciare l'azienda a causa delle pressioni politiche esercitate prima dell'ultimo Sanremo. La narrazione vuole che il direttore artistico si sia dovuto destreggiare tra richieste di ospiti da portare sul palco, cantanti da mettere in gara e di "pranzi di cortesia", che lui ha dribblato in nome della sua integrità morale. Tutto bello e tutto molto idealista, ma è anche tutto vero? Su questo qualche dubbio necessariamente viene, visto che nelle edizioni condotte da "Ama" qualche personaggio del quale si è chiesta l'utilità da più parti c'è stato. In questi giorni si è fatto il nome di una giornalista, data vicina agli ambienti di Fratelli d'Italia, che qualcuno avrebbe voluto imporre in qualche ruolo ad Amadeus per l'ultimo Sanremo.

Ma chi avanza queste ipotesi, è sicuro che in passato non sia successo lo stesso e, anzi, chi ha fatto pressione non sia anche riuscito nel suo intento. Perché come co-conduttrice del direttore artistico in passato c'è stata una giornalista marcatamente schierata a sinistra, frequentatrice dei salotti giusti, che grazie alla partecipazione di Sanremo ha incrementato notevolmente la sua visibilità. E certo questa è solo un'ipotesi e nessuno sa realmente cosa sia accaduto in passato e se quella persona, o altre, siano state "consigliate" ad Amadeus. Ma è bizzarro che questo tipo di illazioni vengano fatte ora che a Chigi è insediato un governo di centrodestra e che, per un puro caso, l'opposizione usi spesso l'accusa (surreale, mossa da loro) di lottizzazione della Rai per attaccarlo.

Quel che è certo è che, come è successo con Fabio Fazio, si sta cercando di usare l'uscita di un pezzo da 90 della televisione pubblica contro il governo, quando dietro sembra esserci semplicemente una questione di contratto più oneroso e di maggiori possibilità. Pare che il conduttore abbia chiesto maggiori impegni per sé e per persone a lui vicine, oltre alla possibilità di avere una casa di produzione per cedere poi i prodotti alla Rai, e che questo, in nome della nuova politica interna, non sia stato concesso. Da qui la decisione di migrare altrove, per guadagnare molto di più. Ed è tutto, assolutamente, e indiscutibilmente, legittimo.

E chi la butta in politica, in attesa che Amadeus sciolga le sue riserve e spieghi (nel caso) la sua decisione di lasciare la Rai, non fornisce un buon servizio allo stesso conduttore.

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