Peter Høeg, numeri da circo nel giallo di una bimba sparita

Lo scrittore danese torna dopo dieci anni con un poderoso romanzo

Sono particolari decifratori del mondo, persone capaci di interpretare la realtà con strumenti superiori a quelli degli altri, e quindi di comprendere fatti all'apparenza senza soluzione. In ogni caso non riescono a tirarsi indietro di fronte ai misteri che anche marginalmente li toccano. Sono i personaggi dello scrittore danese Peter Høeg, riapparso dopo un silenzio lungo dieci anni. L'autore del Senso di Smilla per la neve torna con un nuovo poderoso romanzo, La Bambina Silenziosa (Mondadori, 407 pagine, 18,60 euro).
Il protagonista stavolta si chiama Kasper Krone ed è un uomo solitario di quarantadue anni dalle caratteristiche singolari: discende da una famiglia tedesca di professionisti del circo ed è uno degli artisti più conosciuti e richiesti, non ha mai conosciuto casa che non sia un caravan di una ventina di metri quadri, ama molto i bambini, senza averne di propri, adora il poker e si è ovviamente giocato ogni ricchezza, ma soprattutto ha la particolarissima e singolare abilità di ascoltare il mondo e i suoi rumori in totale profondità. «La Creatrice ha accordato ogni essere umano in una tonalità, e Kasper era in grado di sentirla, soprattutto nel breve attimo indifeso in cui gli altri erano molto vicini ma ancora non sapevano che lui era in ascolto». Possiede infatti la straordinaria capacità di identificare le minime emissioni sonore, e quindi anche di percepire le corde più profonde e nascoste della personalità di chi incontra sotto forma di tonalità musicali. E a questo si accompagna la passione incondizionata per la musica, sopra ogni altra quella del venerato maestro Bach, sulle cui partiture a Kasper pare di leggere i codici per decifrare il mondo.
Il suo dono percettivo si rivela utile per cercare di risolvere il mistero che circonda la sparizione della piccola KlaraMaria, la curiosa bambina che gli è apparsa come uno dei tanti allievi cui il protagonista dovrebbe trasmettere l'arte del circo, e che lui ha subito saputo essere dotata del suo stesso talento. KlaraMaria è sparita, forse rapita, poco dopo il loro incontro, e sulle sue tracce Kasper si trova ad entrare nelle pieghe di una fitta rete di reati e complotti.
Ancora una volta, come nella maggior parte dei suoi romanzi, Høeg si occupa di bambini, bambini sempre molto speciali e travolti da cose più grandi di loro, mettendoli al centro di un thriller tortuoso e complicatissimo. E ancora una volta c’è un protagonista solitario ed eccelso, all’apparenza un perdente senza amici e senza risorse, mentre è un outsider di alto livello, coltissimo, intelligente, un principe in esilio. Il romanzo ricorda molto il Senso di Smilla per la Neve, libro che ai più evoca un filmone prodotto da Hollywood fra le stranianti atmosfere del Grande Nord, e ai molti lettori che conquistò in tutto il mondo, un'opera complessa e poco amichevole, ma anche insolita e affascinante. Non altrettanto può dirsi di questa ultima fatica dell'autore. Ché di fatica deve trattarsi, dato che fra l'ultimo libro e La bambina silenziosa sono passati tutti questi anni, e il libro deve aver occupato molte delle giornate che il nostro trascorre con la famiglia nei dintorni di Copenhagen.


Di lui si è costretti a favoleggiare, data la sua naturale riservatezza. Ma qualcosa deve pur mancare in questo tentativo di tenersi distanti dal rumore mediatico, se il risultato è questo intrigo troppo cervellotico, e soprattutto troppo scollato dal mondo reale.

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