Petrella contro Panatta: «Il Coni lo ha inibito ma lui resta assessore»

«Ritengo del tutto fuori luogo la nomina del noto tennista, Adriano Panatta, ad assessore alle Attività sportive della Provincia di Roma, alla luce del fatto che lo scorso 11 febbraio lo sportivo ha subito da parte della Camera di Conciliazione e Arbitrato per lo sport del Coni una condanna che lo inibisce dal ricoprire cariche federali per cinque anni». Lo dichiara Bruno Petrella, vicepresidente vicario del consiglio provinciale che si dice stupito del fatto che «Panatta possa rivestire la carica di assessore allo Sport, considerata l’entità della condanna subita e tenuto presente il fatto che non è ammissibile affidare tale incarico a chi è in contrasto con una parte del settore che va a rappresentare. Infatti, un “garante dello sport” che pianifica iniziative e interventi a favore di esso dovrebbe essere un modello da seguire in termini di correttezza e lealtà». Secondo Petrella «la crepa che si è venuta a creare con la Fit, che ha alzato il polverone su Panatta, non è certo un buon punto di partenza per chi ha l’obbligo morale e il dovere istituzionale di operare in sinergia con tutte le realtà che ruotano intorno allo sport.

Il provvedimento a carico del tennista non solo getta ombra sull’assessorato provinciale alle attività sportive, ma su tutto l’ente Provincia che, di fatto, dinanzi all’opinione pubblica e al mondo sportivo ha improvvisato e svilito il metodo di scelta per l’assegnazione di incarichi».

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