Roma

Petrocchi: «Il grande bluff dell’amministrazione Gasbarra»

Petrocchi: «Il grande bluff dell’amministrazione Gasbarra»

Enza Colagrosso

«Il grande bluff». Così definisce l’opera svolta finora dalla giunta Gasbarra il vicecapogruppo di An alla Provincia Francesco Petrocchi, colui che, con un’interrogazione in consiglio provinciale, ha portato alla ribalta il finanziamento al centro culturale Joseíto Fernández all’Avana, capitale di Cuba.
Petrocchi, perché «grande bluff»?
«Perché, al di là della cortina fumogena creata ad arte, nella sostanza l’operato di questa amministrazione si riduce veramente a poco».
Tra quel poco c’è però il finanziamento provinciale per il condizionamento del Centro culturale cubano...
«Non sono nuove le attenzioni di Gasbarra verso Cuba. Lo scorso anno la sua amministrazione finanziò e sponsorizzò un intervento intitolato «L’altra America che resiste». L’affinità ideologica tra la Provincia di Roma e l’amministrazione di Cuba mi preoccupa, tanto più dopo l’espulsione dei due giornalisti italiani da quel Paese».
Torniamo al «grande bluff».
«Partiamo dai tagli del 38 per cento sugli investimenti che si traducono nella pratica con un 38 per cento in meno di scuole e strade. E a proposito di strade, sapete che da quando si è insediata questa amministrazione non è riuscita a finanziare neanche una strada rurale? Il bando è stato pubblicato lo scorso agosto ma ancora non è stata redatta una graduatoria perché l’assessore ha comunicato che mancano i fondi. Così lavora questa amministrazione, prima pubblica i bandi, poi sospende le attribuzioni perché i soldi vengono dirottati altrove».
E dove, a parte Cuba?
«Alle manifestazioni mondane che ormai hanno reso Palazzo Valentini uno dei luoghi più in vista della mondanità romana. Alle consulenze, i cui costi sono decuplicati rispetto a quelli dalla scorsa amministrazione di centrodestra. E poi c’è il caso Solidea».
Che cos’è Solidea?
«È un’istituzione creata dalla Provincia per occuparsi delle problematiche femminili. Rappresenta però un po’ un doppione nell’amministrazione, visto che i servizi sociali vi erano già previsti. Per questo nuovo organismo è stato nominato un consiglio di amministrazione, nominata una presidente.

Tutti ricevuno regolarmente gli stipendi, ma dell’attività di Solidea nessuno sa niente».

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