Petrucci Il n°1 del Coni ne ha per tutti

Roma«Un’altra pagina che disonora lo sport italiano e che ha turbato il nostro mondo». Il presidente del Coni Petrucci era rimasto in silenzio nel lunedì nero degli arresti e della nuova valanga di fango piovuta sul calcio («millanterie di quattro sfigati» secondo il presidente del Palermo, Maurizio Zamparini) con la nuova tranche dell’inchiesta sulle scommesse.
L’occasione per affrontare l’argomento è stata quindi l’ultima Giunta del 2011, che ha varato all’unanimità una direttiva sull’etica sportiva. «Ho saputo dal presidente Abete che il procuratore federale Palazzi era stato già allertato - così Petrucci -. Sono vicino alla Figc: vada avanti senza tentennamenti, saremo al loro fianco in questa battaglia. Le leggi ci sono e vanno applicate». «È il secondo tempo di una partita che non volevamo giocare - l’opinione di Abete - è presto per prevedere i tempi di eventuali processi e condanne. Un premio per chi denuncia? Esiste l’obbligo, quindi è il rispetto di una norma».
Petrucci sta andando giù duro sul mondo del calcio. Dopo gli inevitabili tagli anche per la Figc (16 milioni) nel progetto di autoriforma, ieri un nuovo pesantissimo affondo sulla Lega di A. «Nell’ultima assemblea hanno parlato solo di soldi, nemmeno una parola né sul tavolo della pace né sul problema delle scommesse - l’attacco del numero uno del Coni -. Conta solo la divisione dei quattrini, di riforme non si parla mai. È bene che si facciano un esame di coscienza: eppure tutti dicono che ci sono troppe squadre in A, le rose sono ampie e il contratto collettivo non è stato ancora firmato...».
Il terzo passaggio del Coni, più generale su tutte le federazioni, è il varo di un codice etico (già in vigore all’estero) che prevede la sospensione dei dirigenti - sino a sentenza assolutoria - condannati anche in primo grado per una lunga serie di reati, fra cui la frode sportiva e il doping.

Ciò significa che la Figc non potrà cambiare l’articolo 22 delle Noif (come chiedeva Beretta che spingeva sulla sospensione dei dirigenti solo a sentenza definitiva). Dunque il presidente della Lazio Lotito in futuro non potrà partecipare più al consiglio federale e fare trattative di mercato.

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