Continuano i contatti tra il presidente della Rai, Claudio Petruccioli, e Letizia Moratti, dopo che la candidata sindaco della Cdl ha sollecitato viale Mazzini a potenziare la sede Rai di Milano. «La Rai deve pensare, progettare e definire il nuovo centro di Produzione di Milano non solo in modo che esso si inserisca perfettamente entro la realtà complessiva dellazienda e che sia coerente con le sue prospettive di sviluppo» scrive Claudio Petruccioli alla Moratti. «Come indicato nel mio programma - risponde Letizia Moratti - il Comune è già pronto per sviluppare e valorizzare lattività di collaborazione con la Rai e si attiverà per convogliare verso il Centro di produzione Rai le straordinarie risorse presenti a Milano e in Lombardia, ma anche in tutta larea del Nord, in particolare delle realtà universitarie, scientifiche, editoriali e culturali presenti sul territorio».
Il presidente Rai ha prospettato alcuni scenari per la sede milanese, coerenti con le trasformazioni del mercato televisivo in Italia e con la realtà complessiva dellazienda. Il primo scenario è un Centro dedicato alla realizzazione di grandi produzioni, soprattutto, ma non solo, di intrattenimento. Il secondo prevede un Centro caratterizzato nella produzione di programmi a forte contenuto culturale. «Per questi motivi - scrive Petruccioli - penso che la definizione e la costruzione del nuovo Centro di produzione Rai a Milano debba assumere rilievo e caratteri tali da presentarsi come un vero e proprio impegno della concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo a riconquistare il Nord. Già per questo motivo risulterà di importanza decisiva la collaborazione con gli enti locali e regionali e la loro disponibilità ad assumere questo impegno fra i maggiori e più significativi anche della loro attività».
Sulla questione si inserisce anche Ferrante, il candidato del centrosinistra che ha incontrato giornalisti, tecnici e operatori della Rai di Milano. «Qualche volta - ha detto Ferrante - alzare la voce serve perché è necessario far sentire le proprie ragioni. Voi avete tollerato troppo.
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