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Pezzotta avanza ma Baruffi resiste «Qui guido io»

«Io sono il coordinatore regionale, eccome! E sono anche come commissario cittadino» si inalbera Luigi Baruffi dall’ondeggiante tolda dell’Udc lombarda. Per la guida di quel che sarà il partito di Casini si parla del consigliere regionale e capogruppo Gianmarco Quadrini, ma anche di Enrico Marcora e dell’“esterno” candidato alla presidenza del Pirellone, Savino Pezzotta, il cui risultato personale è stato superiore a quello dell’Udc. «A questo punto o arriverà questa nuova forza politica o mi attrazzerò personalmente» annuncia l’ex segretario della Cisl. Pezzotta è in pole position nel caso in cui si scelga un non interno, Quadrini se si opta per una soluzione di maggiore continuità.
La direzione nazionale dell’Udc di lunedì scorso ha annunciato la nascita del partito della Nazione e l’azzeramento dei vertici, ma non ha fatto i conti con i dirigenti che scalpitano in difesa della loro storia e dei loro uomini. Baruffi non intende cedere: «Capisco l’esigenza di Roma che vuole dare un’immagine nuova e più fresca, ma che succede delle sezioni e della struttura? Diciamo a tutte queste persone che da un giorno con l’altro il partito non c’è più? A Roma non sono sprovveduti né incapaci, sanno che cosa è un partito, quindi sono sicuro che non accadrà nulla del genere».
Tutto al contrario Pezzotta: crede che il futuro preveda la necessità di procedere a tagli netti: «O riusciamo a non essere gli ex dc ma un partito nuovo, sia pure di ispirazione cristiana, o non si va da nessuna parte. Per questo l’Udc di Casini ha già azzerato tutta la classe dirigente».
La politica centrista ha messo il turbo e dal 20 al 22 maggio a Todi si discuterà il nuovo nome del partito. Enrico Marcora, eletto in Regione a Milano, chiede che la Lombardia sia la rampa di lancio: «Il nuovo soggetto politico potrebbe partire da questa regione. È il momento di evitare chiacchiere fumose e evitare di fornire elementi a chi pensa che la politica è capace solo di questo».
Baruffi resiste. Di più, chiede un incontro con il sindaco, Letizia Moratti, per discutere il futuro dell’alleanza: «Desideriamo sapere se le interessa ancora la nostra collaborazione».

Nell’Udc c’è da fare i conti con i lealisti del Pdl, dall’assessore comunale Gianni Verga al consigliere pasquale Salvatore, che non ha è stato eletto in Regione ma comunque a Milano ha preso un bel pacchetto di voti. Cose che contano in vista delle comunali.

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