La più importante asta europea di automobili d'epoca

La 6ª edizione di Milano AutoClassica ospita «Duemila Ruote». A battere i «gioielli» su 4 ruote sarà RM Sotheby's

La 6ª edizione di Milano AutoClassica, dal 25 al 27 novembre alla Fiera di Milano-Rho, prevede quest'anno una novità assoluta per i collezionisti di tutto il mondo: l'asta «Duemila Ruote». È l'evento che vanta i numeri, in assoluto, più imponenti a livello europeo (più di 430 auto, 150 moto e 60 natanti: 25 milioni circa il valore complessivo) organizzato da RM Sotheby's, la casa d'aste più importante al mondo per le auto d'epoca. Davvero eccezionale la collezione proposta: dalle supercar alle auto da rally, dalle sportive alle GT, in qualche caso esemplari unici come una Ferrari GTB/6C Alluminio, una 365 GTB/4 Daytona, una F40, una Maserati MC12 del 2005, una Delta Integrale Gr.A Ufficiale.«Siamo orgogliosi di poter ospitare, all'interno della nostra manifestazione che ha saputo guadagnare in breve tempo un vasto e crescente seguito di pubblico, l'asta Duemila Ruote organizzata da RM Sotheby's - commenta Andrea Martini, presidente di Milano AutoClassica -: l'evento è aperto al grande pubblico e si può definire un grande show dedicato al mondo dell'automobilismo». Una delle particolarità più apprezzate, consiste nel poter vedere, in un unico momento, le auto classiche delle più prestigiose Case che, approfittando del Salone, presentano anche i nuovi modelli. Di rilievo è comunque la decisione di RM Sotheby's di aver scelto questo evento per la sua asta che richiamerà, nei tre giorni, collezionisti da ogni parte del mondo. Ma come funziona il mercato delle auto d'epoca?

«Non c'è un catalogo ufficiale delle quotazioni, ma si può consultare l'annuario di tutte le aste del mondo che riporta nei dettagli i pezzi venduti, con le caratteristiche specifiche e il prezzo di aggiudicazione: il lettore può quindi ricavarne indicazioni per inquadrare il valore di mercato dell'auto d'epoca che interessa», fa sapere Francesco Grecchi, collezionista di auto storiche, secondo il quale l'Italia resta un mercato «secondario» in termini di qualità rispetto a Parigi, Montecarlo e Usa dove i collezionisti più ricchi sono disposti ad acquistare auto a prezzi da capogiro a patto però che si tratti di modelli rari e ricercati.

Ci sono due tipi di collezionisti. Quello «puro», che le compra per mantenerle in garage e nei capannoni, e non le vende se non per sostituirle con un altro pezzo ancora più pregiato: sono eventualmente gli eredi che cedono la collezione. Poi c'è il collezionista che usa l'auto: è quello attratto da uno specifico modello (magari perché lo ha inseguito e sognato tutta la vita). In Italia, da qualche tempo, si sta risvegliando il mercato delle auto usate e anche le banche sono più disponibili a finanziarie l'acquisto. È per esempio possibile ottenere finanziamenti a 12-24 mesi a un tasso tra il 2,5% e il 3% fornendo beni personali in garanzia, ma i clienti più facoltosi e ben visti dalla banca possono spuntare anche tassi inferiori al 2 per cento. «Per quanto riguarda l'investimento minimo per una auto d'epoca da collezione la cifra da considerare è sui 100mila euro (ma ci sono quotazioni anche più basse, ndr), mentre il valore di una vettura storica è maggiore se è mantenuta piuttosto che ricondizionata - puntualizza Grecchi -; un esemplare mantenuto può raggiungere un valore persino doppio rispetto a uno ricondizionato se la vernice è quella originale, gli interni sono tenuti bene e non logori, e i pezzi di ricambio risultano originali. Inoltre, incidono, sul valore dell'auto d'epoca la targa originale, un numero esiguo di proprietari, la documentazione storica, il libretto di circolazione originale, i tagliandi che dimostrano che l'autoveicolo non è stato fermo e lo stato del motore».

EMo

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