«Piaggio diventerà la Toyota delle moto»

Indonesia, Sud Africa e Brasile le nuove sfide. Aprilia-Bmw: primi frutti in autunno

Pierluigi Bonora

da Milano

«Piaggio vuole diventare la Toyota delle moto, il modello che riconosco come benchmark assoluto. E alla pari del gruppo giapponese noi diamo preminenza al cliente e alla qualità, avremo una presenza su tutti i mercati, continueremo a puntare sui giovani e sull’orgoglio di appartenere alla Piaggio». Roberto Colaninno non fa sconti quando parla delle future ambizioni della casa motociclistica di Pontedera. E lo fa davanti ad analisti e banche d’affari nel giorno della presentazione ufficiale dello sbarco in Borsa della Vespa, previsto il prossimo 11 luglio. «Saremo una multinazionale tascabile - ribadisce subito dopo - un’azienda che conclusa anzitempo l’operazione salvataggio può camminare da sola, genera cassa (111 milioni nel 2005 e un po’ meno alla fine di quest’anno, ndr) e il cui indebitamento è in costante riduzione». In proposito il rapporto debito-margini, ora pari a 2,2, secondo le attese del management dovrebbe scendere sotto quota 2.
Nei piani del gruppo c’è un ulteriore colpo di acceleratore al piano di internazionalizzazione, attraverso le sbarco su tre nuovi mercati: Indonesia, Brasile e Sud Africa. «Il nostro obiettivo - ricorda l’amministratore delegato Rocco Sabelli - è quello di consolidarci in Europa, crescere in India e Stati Uniti e implementare la joint venture in Cina, destinata ad avere il ruolo di hub produttivo per tutto il Far East».
In Indonesia la Piaggio sta già lavorando su alcuni prodotti che saranno pronti per la vendita tra 17-18 mesi. È inoltre in fase avanzata la stipula di un accordo con un partner locale che possiede alcuni impianti. Lo stesso vale per il Sud Africa dove uno stabilimento sarà attivo in 2-3 anni e il Brasile, Paese in cui, fino a quando non sarà trovato un compagno di viaggio locale, affluiranno veicoli realizzati in Europa e Cina. A proposito di collaborazioni industriali, Sabelli ha annunciato che la joint venture Aprilia-Bmw darà i primi frutti in autunno. «L’intesa - ha aggiunto - prevede che sviluppo e produzione della moto siano a cura di Aprilia, mentre nelle concessionarie questa due ruote aggressiva e di media cilindrata sarà venduta con il marchio Bmw». Sabelli non esclude futuri nuovi sbocchi dell’accordo con i bavaresi. Nei prossimi giorni, inoltre, il gruppo ufficializzerà una nuova commessa con le Poste di un Paese estero, dopo il colpo messo a segno con le Poste Italiane.
Nel giorno del road-show, il titolo della holding Immsi ha guadagnato l’1,85% a 2,2 euro.

E proprio Immsi, dopo l’Ipo, possiederà, direttamente e indirettamente, il 56-58% del capitale Piaggio, mentre gli istituti finanziari avranno un 3% circa e un 39-41% sarà costituito dal flottante, come ha spiegato Massimo Prosdocimi, di Banca Caboto, uno dei cinque global coordinator (gli altri sono Mediobanca, Lehman, Deutsche Bank e Citigroup) dell’offerta pubblica di vendita che si chiuderà il 5 luglio. Infine, sul tema dividendi Colaninno è stato piuttosto vago: «Saranno in linea con i risultati dell’azienda, importanti se faremo risultati importanti, meno se la performance sarà poco entusiasmante».

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