Piano egiziano per scambiare i prigionieri

Il numero due di Al Qaida accusa Abu Mazen: amico degli americani

da Gerusalemme

L’Egitto ha presentato una proposta al primo ministro palestinese, Ismail Hanyeh, per arrivare alla liberazione del caporale israeliano Gilad Shalit, catturato il 25 giugno scorso a Gaza da guerriglieri vicini ad Hamas, il movimento estremista cui appartiene Hanyeh. Lo ha scritto ieri il quotidiano egiziano Ashar el Awsat, precisando che il piano si basa su tre fasi.
La prima prevede la liberazione di donne e bambini al momento della consegna a Israele di un video che mostri Shalit leggere un messaggio preparato da Israele in modo da avere la certezza che le immagini siano recenti. Nella seconda fase verrebbero rilasciati 450 prigionieri indicati dai palestinesi dopo la consegna di Shalit agli egiziani. Infine, due mesi più tardi, verrebbe scarcerato un numero imprecisato di detenuti palestinesi scelti da Israele. Noam Shalit, il padre del soldato rapito, ha chiesto ieri l’aiuto del presidente siriano Bashar Assad: «Intervenga per farmi riabbracciare Ghilad».
Ieri miliziani di al Fatah, il partito del presidente Abu Mazen, hanno sequestrato esponenti del movimento rivale Hamas, i quali a loro volta hanno rapito un miliziano di al Fatah. Complessivamente sono almeno quattordici le persone catturate. Tra le persone rapite ieri a Gaza, ma non si sa ancora da chi, anche un fotografo peruviano, Jainme Razuri, dell’agenzia francese Afp.


È tornato a farsi vivo con un nuovo messaggio su Internet il numero due di Al Qaida, l’egiziano Ayman al Zawahiri. Il braccio destro di Osama Bin Laden ha accusato Abu Mazen di essere un collaboratore degli Stati Uniti e di Israele.

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