«Piano rifiuti bloccato» Regione e Comune accusano la Provincia

Milano sommersa dai rifiuti è un’immagine da film dell’orrore che si spera di non dover mai vedere dal vero. E però se la Provincia continua a non decidere, lo scenario non è fantascienza. Ecco perché Comune e Regione sono molto preoccupati dall’ostruzionismo che ha avuto la meglio a Palazzo Isimbardi e che ricorda vicende come la Bre.Be.Mi, la Tem e la vicina Tav, questioni in cui l’ideologia prevale anche sull’ambientalismo. Va all’attacco l’assessore regionale a Reti e Servizi, Massimo Buscemi: «Nonostante il forte ritardo, il Piano rifiuti non è ancora stato adottato dal consiglio provinciale. La causa sono le classiche discordanze esistenti su ogni tema nel centrosinistra». Un allarme a cui si unisce l’assessore comunale Maurizio Cadeo: «Milano deve rimanere autosufficiente. Non possiamo rischiare di finire in emergenza come Napoli». È necessario un nuovo termovalorizzatore, anche perché il Silla due non può essere ampliato. Lo sostiene l’Amsa e anche Filippo Penati si preparava a inserirlo nel Piano, ma il sì al nuovo termovalorizzatore milanese è scomparso dal testo poi approvato in giunta. I Verdi sostengono che è meglio ricorrere alla raccolta differenziata ma la replica di Comune e Regione è unanime: non basta. «La Lombardia è leader nella raccolta differenziata con il 43 per cento. E però è vietato abbassare la guardia» dice Buscemi. E Cadeo difende Milano: «Noi riteniamo di essere intorno al 40%, la Provincia dà dati più bassi ma non tiene conto di tutti i parametri».

In ogni caso la raccolta differenziata non basta, «e infatti ovunque le due cose vanno di pari passo». Martedì in consiglio regionale arriva la riforma che darà alla Provincia competenze maggiori. Con questi presupposti forse non sarà un passeggiata.

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