Piazza Affari chiude positiva, Ftse Mib +0,72%. Vola Impregilo, giù Bpm

Chiusura positiva per la Borsa di Milano, che archivia sui massimi una seduta a lungo di segno negativo: il Ftse Mib guadagna lo 0,72% a 16.232 punti e l'All Share lo 0,71% a 17.035. Giornata a due velocità per i mercati europei, con le maggiori piazze positive dopo il vertice del fine settimana mentre è crollata Atene. Milano, in calo per buona parte di seduta con banche ed energia, ha recuperato terreno sul finale al traino di Wall Street; scende a 384 punti lo spread Btp-Bund. In calo il volume degli scambi, scesi a 1,8 miliardi di controvalore. Svetta Impregilo (+6,89%) sostenuta sin dall'avvio da indiscrezioni su un'ulteriore crescita di Salini nel capitale anche in vista della scadenza del patto parasociale di Igli. In forte rialzo Fiat Industrial (+5,84%) seguita da Fiat (+1,87%); tra gli industriali, bene anche Finmeccanica (+4,7%) e Pirelli (+1,48%). Contrastate le banche: salgono Intesa Sanpaolo (+0,86%) e Ubi Banca (+0,88%), in calo Unicredit (-0,55%) e Mediobanca (-0,25%), pesante Bpm (-3,35%) in attesa, mercoledì, della prima riunione del consiglio di sorveglianza che dovrà nominare il consiglio di gestione. Su gli assicurativi, con Fonsai +3,29% e Generali +0,4%. In ordine sparso gli energetici: salgono Eni (+0,12%) ed Enel (+0,88%) mentre scende A2A (-1,99%) nel giorno della proposta di Edf su Edison (-5,96%). Fuori dal Ftse Mib perde terreno anche Iren (-3,04%), coinvolta nella partita sul riassetto di Edison. Seduta positiva per Mediaset (+4,25%), bene anche Telecom (+1,71%) e Stm (+3,51%). Luxottica lima lo 0,05% nel giorno della presentazione della trimestrale, diffusa a mercato chiuso.
Le Borse estere. Le borse europee chiudono positive grazie al buon andamento di Wall Street, dopo aver perso quota a metà seduta per le incertezze legate alla crisi del debito europea.

Il Dax di Francoforte guadagna l'1,41%, il Ftse 100 di Londra cresce dell'1,08%, il Cac 40 di Parigi avanza dell'1,55% e l'Ibex di Madrid segna +1,36%. Tonfo di Atene, che chiude in calo del 6,7% per via dell'ipotesi che i creditori della Grecia siano destinati a sopportare perdite peggiori del previsto.

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