Frena piazza Affari, assieme agli altri listini internazionali, dopo il rialzo di ieri che ha riportato gli indici sui massimi dell'anno: la seduta, in lieve calo fin dall'inizio, ha subito nel finale l'effetto negativo di alcuni dati macroeconomici Usa (i nuovi cantieri edili e i prezzi alla produzione, risultati inferiori alle attese) che hanno vanificato i benefici di alcune trimestrali positive sempre negli Stati Uniti (in particolare, Apple, Caterpillar e Coca Cola). L'indice Ftse Mib ha chiuso la giornata con un ribasso dello 0,81% a 24.228,05 e scambi inferiori ai 3 miliardi di controvalore. I segni negativi sono prevalsi nel finale su quasi tutti i titoli del listino con particolare intensità su energetici, assicurativi ed editoriali; in calo anche i principali bancari, ma nel settore si registrano anche alcuni rialzi. Fiat è sotto i riflettori del mercato in attesa dei conti trimestrali, all'esame del Cda domani: dopo essere stata in rialzo in controtendenza per tutta la seduta, alla fine si è fatta trascinare dalla tendenza generale e ha perso in chiusura lo 0,35% a 11,23 euro. Pochi i titoli importanti che hanno mantenuto fino alla fine l'andamento in controtendenza: si tratta innanzitutto di Fastweb (+6,27%), spinto da un report di Goldman Sachs, e di Telecom Italia (+0,67%) che beneficia delle prospettive di un rinnovo del patto di sindacato nella holding di riferimento Telco. Bene anche Tenaris (+1,9%) fra gli energetici, per il resto penalizzati, Bulgari nel lusso (+1,75%) e fra i bancari solo Bpm (+0,61%). In netto calo titoli importanti e molto favoriti dai rialzi precedenti come Eni (-1,59%), Intesa Sanpaolo (-0,86%) e Unicredit (-1%) mentre Mediobanca cede l'1,31% nel giorno della riunione dei soci in vista dell'assemblea della prossima settimana. In calo gli assicurativi (Generali -1,41%, FonSai -1,19%) e gli editoriali (Espresso -2,33%, Mondadori -1,3%).
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