In piazza Duomo 90 minuti senza festa

Prima la gioia poi la delusione per gli 8mila tifosi radunati davanti al maxischermo

Matthias A. Pfaender

Poteva essere una serata di gioia sfrenata, ed invece i tifosi milanesi, riunitisi ancora in Piazza del Duomo per incitare la Nazionale, hanno dovuto rimandare l’appuntamento con la festa per il passaggio del turno alla prossima partita. Ieri sera il rito del tifo sotto il maxischermo ha celebrato così il suo secondo atto. «C’ero anche lunedì scorso - ha commentato un ragazzo, parrucca azzurra in testa e braccio attorno alle spalle di una ragazza che veste il tricolore come un pareo - e per me guardare la partita qui è il massimo. Si canta e si tifa tutti insieme, quasi come allo stadio.» Devono essere stati in molti a pensarla come lui, dato che ieri sera la piazza era colma di tifosi, quasi ottomila, il doppio rispetto alla prima partita: deve essersi sparsa la voce, dopo la magica serata del match contro il Ghana. In effetti, già dalle 20, l’atmosfera elettrizzante era quella di una delle curve di San Siro. Tricolori ovunque, cori organizzati da tifosi col megafono e fumogeni rosso bianco e verde, esplosi in occasione del primo gol di Gilardino. Poi, un susseguirsi di emozioni: boati di gioia e silenzi di sgomento si sono alternati lungo tutto l’arco di quei concitati novanta minuti. Alla fine, rimane la delusione per un’occasione mancata. «Potevamo chiudere la questione del passaggio del turno questa sera, ed iniziare già a pensare agli ottavi.

Ora invece ci aspetta una partita durissima contro la Repubblica Ceca» ha commentato un tifoso, incamminandosi verso casa. Attorno a lui, marciano in piccoli gruppi silenziosi i tifosi delusi. I tricolori sono ammainati. Per la festa è tutto rimandato.

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