Trentatré milioni di persone nel mondo sono sfuggite a guerre, catastrofi naturali, malattie, persecuzioni religiose o politiche. E costrette a vivere da rifugiati. Sono le stime dell'Us Committee for refugees and immigrantes, ma secondo l'Onu i rifugiati e gli sfollati del pianeta sarebbero almeno 50 milioni. Tutti - o quasi - concentrati fra Africa, Asia e Sudamerica. Molti sono bambini. Malnutriti e malati. Chi si occupa di loro? Fra le decine di organizzazioni non governative sparse per il globo, i Medici senza Frontiere dal 1971 hanno arruolato circa tremila volontari fra medici, infermieri e assistenti appoggiati da 30mila operatori locali. Uomini e donne di 40 nazionalità diverse che vivono la loro vita in funzione di chi è costretto ad abbandonare la propria casa e Paese per rifugiarsi in un territorio sicuro. È qui che nascono i campi per rifugiati: attrezzati con ospedali, ambulatori, tende e bagni. Ma soprattutto con pompe e trivelle per estrarre dal terreno il bene più prezioso per l'uomo: l'acqua. Da oggi è possibile visitare uno di questi campi per rifugiati in piazza Duomo a Milano (orario 9-19 fino all8 maggio, ingresso gratuito): lo hanno allestito una ventina di volontari dei Medici senza Frontiere, coordinati da Marta Moroni.
«È un vero campo - spiega - Chiunque può visitarlo guidato da un volontario che conosce ogni rifugiato per nome». Nato dieci anni fa in Francia, il progetto Msf ha già toccato 114 Paesi e tre continenti. Milano è la tappa finale del «tour» italiano. Info sul sito www.msf.it, o allo 06-4486921).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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