Picchiati e segregati per essere stati sorpresi in atteggiamenti «intimi». Un caso di violenza su minori che si consuma allinterno di una famiglia islamica, e apparentemente per ragioni religiose. Un uomo e una donna, di 40 e 46 anni, entrambi egiziani, sono accusati dalla Procura di lesioni aggravate, violenza privata e sequestro di persona per un episodio avvenuto nel settembre dellanno scorso. In quelloccasione, i due scoprirono la figlia minorenne della donna in atteggiamenti intimi con il giovane fidanzato, anchegli egiziano.
I ragazzini si trovavano in casa di lei quando la madre, il suo convivente e il fratello della giovane, anche lui minorenne, li hanno colti a letto. A quel punto i due adulti, con laiuto del figlio, li hanno legati e hanno cominciato a picchiarli con un bastone, sotto la minaccia di un coltello. Il fidanzato è stato ferito a una clavicola con una forbice brandita dalla madre della ragazza. Poi, a entrambi, sono stati tagliati i capelli in segno di sfregio. Ma la violenza, almeno per la giovane innamorata colta sul fatto, non era finita.
Ma mentre il ragazzo è stato liberato dopo alcune ore, lei è stata portata in un secondo appartamento a disposizione della famiglia, in via San Vincenzo. Lì, tra il 14 e il 15 settembre dello scorso anno, è stata segregata, chiusa in una stanza, per quasi ventiquattro ore. Per liberarsi si è dovuta ingegnare: ha lanciato dei bigliettini con messaggi daiuto dalla finestra, fino a quando una passante non ha raccolto il suo «Sos» e ha chiamato la polizia. Allarrivo degli investigatori la ragazzina era già stata liberata in fretta e furia ma il racconto suo e del suo fidanzatino non ha lasciato dubbi agli inquirenti.
«Siamo stati picchiati e umiliati - ha ripetuto lui al procuratore dei minori, che indaga il fratello dellaltra vittima - perché stavamo facendo una cosa contraria alla legge coranica». La madre della giovane, invece, interrogata dal pm Isidoro Palma, ha tentato di minimizzare: «Non sapevo della loro relazione ma volevo solo spaventarli senza fare loro del male», ha spiegato.
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