Giallo di Gradoli. La piccola Erika in una casa famiglia. Da ieri la bimba di sei anni, nata durante la burrascosa relazione fra Paolo Esposito e Tatiana Ceoban, è ad Acquapendente, ospite di una struttura della Asl. A più di un mese dalla revoca della patria potestà allelettricista, in carcere con laccusa di aver ucciso la compagna e la figliastra, la bambina è stata tolta ai nonni Maria ed Enrico Esposito.
A sollecitare lintervento del giudice minorile è stato il pm Renzo Petroselli, titolare dellinchiesta. Un intervento fondamentale per la serenità di Erika, secondo il legale della madre di Tania, lavvocato Luigi Sini, che nei giorni scorsi aveva dichiarato: «Tra gli interessi della piccola - dice Sini - cè quello di preservare il miglior rcordo della madre e della sorella che, temo, non potrà mai più rivedere. Per questo sono sorpreso dalla sicurezza con la quale alcuni affermano che il bene della minore sia quello di rimanere con i nonni paterni». «Nessuno sa quale verità sia stata detta alla bambina - aggiunge - ma è lecito pensare che i genitori di Esposito non credano nella colpevolezza del figlio e siano perciò convinti che Tatiana ed Elena si siano allontanate spontaneamente. Davvero qualcuno pensa che corrisponda allinteresse della minore farle credere che la madre labbia abbandonata?».
Tantè. Insomma, unaltra drammatica tappa in questa storia maledetta che inizia il 30 maggio scorso quando Tania, 36 anni, e la figlia Elena, 13 anni, di origini moldave, non rientrano a casa. Le prime certezze che qualcosa di terribile sia accaduto arrivano il 12 giugno quando i Ris trovano il sangue della 36enne nella villetta di Esposito. Lui nega ogni accusa, ma il primo luglio viene arrestato per duplice omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere.
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